A suo modo di vedere é inconcepibile, quando si é in vantaggio per due a zero, sbagliare il rigore e soprattutto giocare tutta la ripresa in difesa. Non giustifica alla squadra il fatto di non aver continuato a giocare come aveva fatto nella prima frazione di gioco. E di aver perso lucidità, per riprenderla soltanto dopo aver subito il pareggio.
A se stesso Mihajlovic rimprovera invece di non essere riuscito a far fare al Torino il salto di qualità mentale. Ma non molla. Vuole capire il perché non si sappiano gestire certe situazioni. Perché in certi momenti manchino lucidità e personalità, si sbagli e poi si riprenda a giocare come se niente fosse. Il tecnico ha evidenziato il fatto che se le partite durassero soltanto 45 minuti i granata sarebbero primi o secondi in classifica o comunque in Champions. É anche vero che per il tipo di gioco che vuole i suoi calciatori spendono tante energie, ma si allenano anche tanto per poterlo sopportare. Non è sicuramente un problema fisico, solo di testa, di personalità, forse d’esperienza. E di questo é preoccupato, perché un problema mentale é sicuramente meno migliorabile di tanti altri. La testa o la si ha o non la si ha.
Parlando della partita in se l’allenatore pensa che la gente che è andata allo stadio si sia divertita perché comunque si é giocato ad alti livelli. E si é giocato alla pari con una grande squadra. Molto lapidario nel rispondere alla domanda se la possibilità di conquistare un posto in Europa é compromessa: “Se si continua a perdere punti così non va neppure presa in considerazione”, le parole del tecnico
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