Mihajlovic: ”Siamo più forti dell’anno scorso, sono carico”

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Lunga e interessante intervista sul Corriere Fiorentino a Sinisa Mihajlovic, a firma Andrea Di Caro. Questi i passaggi più significativi:

Sinisa, comincia il count down. E’ pronto?
«Lo sono da quando è finita Brescia-Fiorentina. E più si avvicina la partita più mi carico. E’ una sana tensione. Non vedo l’ora di cominciare. Sono vent’anni che provo certe sensazioni ogni vigilia. Il giorno che non le sentirò più, sarò pronto per la panchina… dei giardinetti».

Ci sono casi ancora aperti però. Il più importante riguarda Montolivo.
«Per noi Montolivo è un giocatore importante, e spero entro domenica si trovi una soluzione che vada bene per il club e per Riccardo».

E se non si dovesse trovare? Deciderà Mihajlovic?
«Il giocatore sa a cosa va incontro. Io ho le mie idee tecnico-tattiche, ma sono un dipendente della società e sulle linee guida devo adeguarmi. Chi non crede nel Progetto non può avere un posto nel presente e nel futuro. Senza un accordo sarebbe un bel problema per tutti: per me, per lui, per la società, per i tifosi».

E’ soddisfatto di come Montolivo si è allenato finora?
«Sì, Riccardo si è allenato e comportato sempre bene».

Gila, Montolivo e Vargas dovevano partire e invece sono rimasti. Con loro la squadra c’è. Ma la rivoluzione attesa è saltata.
«Abbiamo preso i giocatori che ci mancavano, siamo più forti rispetto all’anno scorso. I tre che hai citato sarebbero titolari in qualsiasi squadra, un allenatore non può che essere contento di averli. Poi certo, dipende con che testa sono rimasti. Ma da quello che ho visto, hanno le motivazioni giuste. Non sarebbe stato semplice sostituirli con altri tre di pari livello. Sono molto contento così».

Durante l’estate ha impostato nella sua testa tante diverse Fiorentina. Alla fine, tra colpi mancati e cessioni sfumate, si è tornati al 4-3-3. Va letto come capacità di adeguarsi e flessibilità di un bravo tecnico o come debolezza e difficoltà ad imporsi nelle scelte col club?
«Va letto come il fatto che Mihajlovic non ha un modulo predefinito. Uso quello che più si addice alle caratteristiche dei giocatori. La scorsa estate volevo partire col 4-3-3, mancavano alcuni elementi e ho fatto il 4-2-3-1, quando poi sono tornati ho proposto il 4-3-3. E con questo modulo sono ripartito in ritiro, poi c’è stata la possibilità di prendere Aquilani, mi intrigava con lui fare il 4-3-1-2. Quando ha deciso di non venire più, sono tornato alle origini. Non è debolezza, ma l’idea che nel calcio la cosa più importante sono i giocatori e il modulo lo disegno in base a loro».

Beh proprio tutto no: il famoso mediano davanti alla difesa non è arrivato.
«Ma si può ricavare da chi c’è in rosa. Sto provando in quel ruolo Behrami. Lui regala aggressività ma è un giocatore difensivo più che offensivo. Se non c’è Montolivo può giocare al suo posto. O ricoprire quel ruolo se deve marcare la mezzapunta avversaria, con Riccardo o Kharja più avanzati. Una soluzione in più. A centrocampo siamo ben coperti».

Capitolo Cerci, niente Manchester. La sua City è ancora Firenze. Nonostante le incomprensioni coi tifosi. E a volte con lei…
«Io ad Alessio lo dico sempre, con la qualità che ha è un peccato che non sia già in Nazionale. Ma la colpa è solo sua. Ha i mezzi per diventare tra i più forti esterni in circolazione, però non deve accontentarsi e dare sempre il massimo nel lavoro quotidiano. Lui non correrà mai come un centrocampista, ma negli scatti, che nel suo modo di giocare fanno la differenza, deve essere esplosivo. Oggi per la prima volta i preparatori si sono stupiti di come li ha fatti: ‘‘Ma che hai mangiato, fulmini?” gli hanno chiesto. Ecco, deve lavorare sempre così».

Facciamo la griglia di partenza del campionato.
«Milan su tutti. Poi Napoli, Inter e Lazio. La Roma ha una bella squadra e qualche incognita, la Juve ha cambiato tanto ma è competitiva».

E la Fiorentina? Nelle analisi degli opinionisti viene citata poco…
«Partiamo nell’ombra. Uno stimolo in più per me e per i giocatori».

Il miglior giovane?
«Jovetic anche se sarà al massimo solo ad ottobre».

Chiudiamo col calcio: col Bologna gara abbordabile…
«La prima di campionato è un rebus, ci sono sempre sorprese. Il Bologna va preso con le molle, hanno una buona squadra e attaccanti pericolosi, anche se mancherà Ramirez. Non mi fido. Una gara difficile, ma la stiamo preparando bene».

[Redazione Viola News – Fonte: www.violanews.com]