Pazzini, che sta rientrando dopo il secondo infortunio, sembra essere nato per giocare in quel ruolo. A differenza di Balotelli ama giocare sull’ultimo uomo avversario e non sente il richiamo costante del pallone che lo costringe, come fa Mario, ad allargarsi per andare a prenderlo. Ha un eccezionale senso della posizione e va a lottare come un dannato in tutti i duelli aerei. Voi direte: “ma lo fa anche Mario, e meglio”. Senza dubbio Balotelli quando il pallone arriva nella sua zona lo arpiona come se avesse una calamita, ma solo ed esclusivamente quando è nei suoi immediati paraggi. Pazzini invece va a saltare su tutti i rinvii del portiere facendo valere le sue doti nel gioco aereo e soprattutto la sua immensa grinta. Il Pazzo è poi abilissimo nel gioco di sponda, fattore che diventa decisivo quando si gioca con una sola punta e tre trequartisti alle sue spalle. A Pazzini nessuno chiederà di stoppare palla, girarsi e calciare alla grande come Balotelli. Sarà più che sufficiente che il Pazzo apparecchi la tavola con le sue sponde sapienti per i siluri di Mario, di Kakà o di Honda. Altro grande merito universalmente riconosciuto al Pazzo è quello di sapere creare con i propri movimenti spazi interessantissimi per i compagni: spesso e volentieri Giampaolo si porta a spasso mezza difesa avversaria preoccupata di seguire i suoi movimenti lasciando via libera agli inserimenti dei centrocampisti.
Ma soprattutto il Pazzo è uno strepitoso uomo da area di rigore, uno di quei centravanti vecchio stile che si fiondano su tutti i palloni che piovono nei sedici metri avversari. Sa fare gol in tutti i modi: di testa, pezzo pregiato del suo repertorio, e da fuori, con il destro e con il sinistro, da opportunista e in acrobazia. I gol di Pazzini risolleveranno il Milan se Seedorf saprà cogliere l’occasione di renderlo quell’ “uno” fondamentale e decisivo per il suo gioco e se avrà il coraggio di far capire a Balotelli che è molto più utile nella linea dei tre. Solo allora il Milan sfrutterà al meglio il 4–2–3–1. Solo allora il Pazzo potrà tornare ad esultare sotto la Sud. Perché deve per forza essere lui quell’ “uno”.
[Fabrizio Fassini – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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