La 16^ Giornata di Serie A si è contraddistinta per aver ribadito agli astanti la predominanza del Milan di Allegri (o si confarebbe dire…di Ibrahimovic), per ora una spanna sopra le altre concorrenti. I rossoneri in questo periodo palesano un collettivo privo di punti deboli considerevoli: in avanti sono semplicemente devastanti, tanto che nessun’avversaria riesce a smussarne gli artigli; a centrocampo sono dotati di un gioco che mette in condizione i vari ibra e Robinho di nuocere; quanto alla difesa, beh, Nesta & company rimangono una garanzia, ed il tutto a dispetto dell’anagrafe che in genere non fa sconti a nessuno.
Il Diavolo, insomma, sembra non avere rivali, e veleggia verso il Titolo, se non altro quello d’Inverno. La bonaccia sta sicuramente agevolandone il cammino. E per bonaccia intendo dire come Napoli, Lazio e Juventus non rappresentino proprio il massimo delle avversità che si possano porre innanzi i rossoneri. I partenopei sono sì un signor team, ma di certo non potranno addentrarsi nei meandri dei sogni tricolori, ed è già tanto se si trovano a 6 lunghezze dalla cima; la Lazio dal canto suo ha già riscosso l’assegno di “rivelazione d’inizio stagione”, e presto, dopo aver smaltito i punti sul groppone, tornerà nei ranghi d’appartenenza, pur rimanendo in lizza per il 3° posto, l’ultimo valido per accedere in Champions League.
Rimane, in attesa che l’Inter torni l’Inter che abbiamo imparato a conoscere nell’ultimo lustro, la valida Juventus, l’unica che potrebbe seriamente guastare la festa ai milanisti, a patto che trovi l’eccellente continuità di rendimento che le si richiede. Una Juventus che ieri in extremis ha spento le ultime velleità tricolori della Lazio, matata 2-1 grazie al solito Krasic, sempre più uomo della provvidenza, in attesa che torni ad esserlo un emaciato Del Piero, sempre più riserva (seppur di lusso) nella Vecchia Signora, per il quale si teme seriamente per il proprio futuro, visto che è da tempo fermo a quota 3 gol in A, pur sempre, occorre dirlo, uno in più di Totti, che contro il fanalino di coda del Bari si è impappinato persino dal vecchio caro dischetto, fotografia di una stagione “no”, che pare voglia proiettarlo sul fatidico viale del tramonto.
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