Il Milan parte meglio rispetto agli uomini di Wenger in avvio. La squadra di Allegri è attenta dietro e vivace in avanti dove la presenza di Boateng si fa sentire: i suoi tagli sono infatti fondamentali per aprire varchi nella lenta difesa inglese e favorire gli inserimenti dei compagni. Le due migliori occasioni nascono proprio dai piedi del ghanese che prima libera al tiro Seedorf – palla a lato – poi serve in profondità Ibrahimovic che di tacco libera il neo entrato Emanuelsson che calcia anch’esso a lato. L’Arsenal dal canto suo soffre la pressione dei rossoneri e non riesce a mettere in moto le punte, dovendo ricorrere a più ripresa alla classica spazzata ‘alla viva al parroco’. La supremazia del Milan viene certificata al 15° da una gran botta di Boateng che riceve da Nocerino controlla di petto e al volo mette sotto la traversa di Szczesny e firmando la rete numero 8 della sua stagione.
Il gol, se possibile, deprime ancora di più i Gunners che non riescono ad organizzare la manovra offensiva e restano in balia di un Milan ordinato e attento, che riesce con estrema facilità a liberare uomini al tiro da buona posizione. Dopo un periodo di dominio sterile dei padroni di casa, in cui l’Arsenal riesce a impensierire Abbiati solo con un debole colpo di testa di Koscielny, il Milan decide di accelerare nuovamente e con Ibra confezione il raddoppio. Lo svedese scatta, in posizione dubbia, sulla sinistra sorprendendo Sagna e arrivando sul fondo prima di mettere in mezzo un pallone che Robinho di testa deve solo girare a rete per il 2-0. In chiusura di gara il Milan sfiora più volte il tris con Ibrahimovic, Boateng e infine Antonini che però non trovano i pali della porta si Szczesny, ma sancendo la netta superiorità del Milan sull’Arsenal.
Nella ripresa Wenger prova a cambiare l’inerzia della squadra inserendo Henry per uno spento Walcott e aumentando il peso offensivo della squadra, pur rinunciando completamente al gioco sulle fasce. È però il Milan ad iniziare meglio e chiudere la gara dopo appena quattro minuti: Robinho approfitta dell’ennesima incertezza della difesa inglese per calciare da fuori area e battere per la terza volta Szczesny. La partita si chiude virtualmente qui con il Milan che difende il risultato facendo uscire l’Arsenal dalla sua area per colpire in contropiede ed incrementare il vantaggio e la squadra londinese incapace di qualunque reazione, che mette in mostra enormi problemi non solo tattici, ma anche caratteriali. Solo al 65° Abbiati deve compiere la prima parata della gara su un tiro al volo di Van Persie – alla prima conclusione della sua gara – indirizzato sul palo più lontano.
Nonostante i ritmi della gara calino e l’Arsenal metta la testa fuori dal guscio è il Milan a dare l’impressione di poter chiudere il match quando e come vuole. All’80° Infatti Ibrahimovic entra in area e guadagna il rigore per l’intervento irregolare di Djourou. Dal discetto è lo stesso svedese ad incaricarsi del tiro e con un conclusione potente e angolata firmare il poker rossonero. L’ultima emozione è un colpo di testa di Van Persie che viene nuovamente disinnescato da un attento Abbiati. La gara si chiude qui, nonostante i tentavi finali di Emanuelson e Pato di aumentare il bottino di reti, fra il tripudio del pubblico di San Siro che in questa stagione mai aveva visto il Milan giocare una gara di tale perfezione.
[Tommaso Maschio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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