Il Bologna sfiora l’impresa a San Siro contro il Milan: finisce 1-1 ma, nonostante il consistente predominio territoriale rossonero, sono proprio i felsinei a doversi mangiare le mani per non aver portato a casa i tre punti al termine di una gara condotta in maniera intelligente, ordinata e grintosa. I padroni di casa partono forte e provano a schiacciare i rossoblù nella propria metà campo ma il Bologna regge bene l’urto e riesce nell’intento di rallentare i ritmi di gioco. La prima vera occasione da rete per il Milan capita al 16’ sui piedi di Ibrahimovic che, servito da Seedorf, appoggia a lato di piatto sinistro da posizione più che invitante.
Gli ospiti però non demordono e iniziano a mettere sempre più spesso la testa fuori dalla propria metà campo grazie ai contropiedi gestiti con grande efficacia dal duo Ramirez-Diamanti. La prova tangibile dei progressi rossoblù arriva al 26’: Diamanti ruba palla sulla destra a Van Bommel, si lancia verso la porta avversaria e, arrivato al limite dell’area, serve al centro Ramirez che con un colpo di punta quasi da calcio a cinque trafigge Abbiati. Splendido gol del cucciolo magico che sembra finalmente tornato a giocare sui livelli di qualità che gli competono. Il Milan sembra stordito e trova sempre più difficoltà a imbastire azioni degne di nota, grazie anche all’assetto difensivo del Bologna che, dopo qualche minuto di soggezione iniziale, sembra essersi perfettamente stabilizzato.
Al 35’ allora Di Vaio ci prova di testa su cross di Garics ma colpisce male e mette a lato, mentre al 39’ è Mudingayi a cercare il bersaglio grosso con un bel destro in corsa dopo un poderoso duello in velocità con Bonera. Primo tempo che si chiude quindi con i felsinei meritatamente in vantaggio. Ad inizio ripresa il Milan prova subito a riacciuffare il pareggio e la prima chance è per Nocerino al 4’ con un destro tanto potente quanto impreciso che si perde sul fondo. Dall’altra parte torna a bussare un colpo Diamanti, che al 7’ impegna Abbiati con un insidioso tiro-cross dalla sinistra che costringe il portiere rossonero alla deviazione in corner. Al 12’ Allegri sostituisce uno spento Seedorf con Cassano e da quel momento il Milan, tonificato dal genio del fantasista barese, inizia a creare qualche grattacapo in più alla retroguardia felsinea. Al 14’ Ibrahimovic, lanciato a rete proprio da Cassano, beffa Agliardi con un preciso pallonetto, ma l’arbitro De Marco annulla per un presunto fuorigioco.
Un minuto dopo è invece Robinho a impegnare con un gran destro di controbalzo il secondo portiere del Bologna (anche oggi autore di un’ottima partita, come sempre quando è stato chiamato in causa per sostituire Gillet) che riesce a trattenere. Nel Bologna entrano prima Taider e poi Acquafresca in luogo di Diamanti e Di Vaio, entrambi molto stanchi dopo una prestazione generosissima. Al 22’ Cassano arriva quasi davanti al portiere ma il suo tentativo viene murato da una difesa rossoblù più coriacea che mai. Al 26’ ci prova allora Garics sul fronte opposto, prima con un cross ribattuto e infine con un destro ben bloccato a terra da Abbiati. I ritmi ora sono altissimi, il Bologna regge ma il Milan è alla furente ricerca del pareggio. Alla mezz’ora ci prova Ibrahimovic in torsione aerea ma Agliardi ancora una volta blocca con tranquillità. Al 36’ Bonera viene ammonito per la seconda volta dopo un brutto fallo su Ramirez e viene espulso. A tre minuti dalla fine ancora Ibra, più in ombra del solito ma pur sempre il pericolo pubblico numero uno, fa gridare al gol il pubblico di San Siro, ma la sua rovesciata si perde di un soffio alla sinistra di Agliardi. Il Bologna è ancora vivo, la vittoria e la salvezza sono vicinissime, ma proprio allo scadere Mudingayi, anche oggi uno dei migliori in campo, combina la frittata: il centrocampista belga recupera palla in difesa sulla fascia destra ma anziché spazzare verso l’infinito e oltre si intestardisce in un dribbling e si fa soffiare la sfera da Emanuelson.
Il laterale olandese, quasi incredulo per l’inatteso regalo, prende la mira, crossa e pesca sul secondo palo Ibrahimovic che con un preciso destro al volo fa secco Agliardi. 1-1 e tanti saluti ai sogni di gloria. E ci manca poco perché nel recupero i rossoneri non trovino anche il gol del vantaggio, prima con un sinistro fuori di poco di Nocerino e proprio all’ultimo con un colpo di testa di Robinho che, sbarbando il palo alla destra di Agliardi, fa perdere almeno dieci anni di vita a ogni tifoso bolognese che si rispetti. De Marco fischia la fine e in lontananza, verosimilmente da Torino, si odono urla di giubilo per questo pareggio. Un pareggio che alla vigilia tutto il popolo felsineo avrebbe certamente sottoscritto ma che per le modalità con cui è arrivato assomiglia molto, in termini di amarezza, a una sconfitta. La classifica però dice altro, con i punti che diventano 41, con tante squadre alle spalle e con il Lecce terz’ultimo ancora a sei lunghezze di distanza.
E anche la prestazione odierna del Bologna dice altro, perché i ragazzi di Pioli quest’oggi hanno offerto un’ulteriore risposta a chi già si chiedeva se anche in questo finale di stagione fosse meglio andare al mare piuttosto che seguire la solita mediocre agonia rossoblù. Il tempo è brutto, per andare al mare ci sarà tempo, per ora meglio rimanere allo stadio o sul divano a sostenere questo gruppo, che, fra alti e bassi, sta portando a termine una buonissima stagione (soprattutto pensando a com’era iniziata). Certo, se poi non ci si complicasse sempre un po’ la vita sarebbe meglio, molto meglio.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]