Milan Campione: nonostante il “buco” finanziario, ecco come Berlusconi può mantenere le promesse sul mercato

Gentili lettori, è giusto, in questo contesto, rendere omaggio al Milan, neo campione d’Italia, che ha vinto uno scudetto meritato contendendo il primato sino all’ultimo derby ai cugini neroazzurri che, negli ultimi tempi, hanno dominato il panorama nazionale e interazionale.

La mia analisi, tuttavia, non vuole esser tecnica ma societaria anche perchè, secondo il mio punto di vista, è la salute del sodalizio che condiziona i risultati del campo e non viceversa come, troppo spesso, accade in Italia ove si pensa prima al profilo sportivo e poi la crescita aziendale.

Il Milan, dopo le difficoltà degli ultimi anni, è riuscito a strutturare un programma di rilancio apprezzabile che ha portato a risultati di grande livello nel giro di poco tempo, a dimostrazione del fatto che la vittoria non è stato solo il trionfo di Massimiliano Allegri o di Galliani, come ho sentito da più parti, ma di tutta la società.

Dopo il recente successo però sono stati promessi dal Presidente Berlusconi grandi colpi di mercato anche se gli osservatori più attenti hanno già iniziato a porsi delle domande vista la recente chiusura del bilancio 2010 con perdite per 70 milioni di euro ( come riportato anche dagli organi di stampa) e la prossima entrata in vigore, dalla stagione 2013-2014, del Fair Play Finanziario (FPF). La domanda che molti, a questo punto, si sono posti è la seguente: se i primi bilanci ad esser esaminati saranno quelli relativi all’esercizio 2012 e 2013 come potrà il Milan investire sul mercato ed esser congruo con le nuove regole europee, sopratutto se non verranno ceduti i big come promesso?

Cercherò di tranquillizzare e fare chiarezza….

Come detto la Uefa comincerà con analizzare i bilanci delle società relativi agli esercizi 2012 e 2013 il cui risultato complessivo non dovrà evidenziare, per il biennio 2012-2013, perdite superiori ai 45 mln di euro, il che significa che il Milan, entro tre esercizi (2011 compreso), dovrà cominciare ridurre il deficit di 25 milioni di Euro (-70mln +25mln = -45mln). Sarà fatto salvo, comunque, uno scarto di 5 mln di euro, definito “deviazione accettabile”: ai 45 mln di perdita di cui si è detto potranno aggiungersene altri 5 e, pertanto, le perdite potranno esser ridotte solo di 20 mln (-70mln + 20mln= -50mln +5 deviazione accettabile= -45 mln). In entrambi i casi i parametri Uefa sarebbero rispettati per il primo biennio e il Milan sarebbe in linea con il FPF.

Tutto ciò, ovviamente, è possibile dato che la vittoria del titolo Italiano rilancerà il brand del Milan che a livello commerciale potrà avere un netto incremento delle vendite, nel merchaindising e nelle sponsorizzazioni senza poi considerare gli introiti che deriveranno dalla commercializzazione dei diritti televisivi sia nazionali che internazionali.

Insomma il recente successo avrà il merito di generare introiti e fatturato che potranno contribuire a ridurre quelle perdite, oggi fisiologiche, ed avvicinare i rossoneri in modo graduale al Fair Play Finanziario e, quindi, adeguarsi alla nuova normativa per poter dare continuità ai progetti vincenti.
Appare evidente come questo graduale corso ( nel periodo 2015-2016 le perdite dovranno esser contenute nei 30 mln di euro) dovrà portare, anche il Milan, a rispettare, entro la stagione 2017-2018, la cosiddetta regola del “breck -even”, vale a dire quell’equilibrio di bilancio nel quale i costi vengono pareggiati dai ricavi.

Credo che tutto ciò non rappresenterà certo un problema vista la lungimiranza dei dirigenti rossoneri i quali, grazie ad una proprietà con mentalità imprenditoriale, hanno iniziato da tempo a fare del Milan una azienda impegnata, prima di tutto, ad investire nelle risorse umane e nella ricerca.

Ancora complimenti al Milan perchè, come l’Inter in passato, premierà la vittoria dello scudetto con la corresponsione a tutti i dipendenti di una mensilità doppia a dimostrazione del fatto che le vittorie si costruiscono in società grazie ad una gestione aziendale che esalti i valori umani di ogni dipendente.

Questo scudetto pertanto è figlio del lavoro, oltre che della dirigenza e squadra, anche dei magazzinieri, giardinieri, guardiani, segretarie, autisti e quanti altri altri hanno consentito agli atleti di goder un clima sereno in cui allenarsi e vincere.

Ora al Milan, come all’Inter, manca solo uno stadio di proprietà …. la Juventus, come già detto in passato, è già entrata nel futuro ed in questa competizione è già in vantaggio……attenzioni milanesi.

[Cesare Di Cintio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

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