Casa dolce casa, il Milan ritrova San Siro, i propri tifosi e con loro una vittoria importante per il morale e la classifica. Contro un Chievo ostico come sempre e ben schierato in campo da Corini i rossoneri la risolvono con due giocate individuali di Muntari e Honda, sempre piú uomo copertina del Milan di Super Pippo.
Un Inzaghi che puó certamente sorridere per il fatto di aver ritrovato i tre punti che permettono al Milan di salire a quota 11 in classifica, in attesa di vedere cosa faranno, su tutte, Inter, Sampdoria e Udinese, impegnate oggi nelle rispettive gare. Certo un po’ di rammarico non puó che esserci per quel che non é stato e sarebbe potuto essere, ovvero quei punti lasciati per strada a Cesena e ad Empoli che avrebbero dato un’ altra dimensione alla classifica attuale della squadra rossonera. Che in questa pausa per le Nazionali in arrivo, seppur prova di diversi elementi che dovranno rispondere alle convocazioni delle proprie Nazionali per gli impegni di qualificazione ad Euro 2016, avrá la possibilitá di lavorare con calma e serenitá sui campi di Milanello agli ordini di Inzaghi per preparare l’insidiosa trasferta del Bentegodi di Verona contro l’Hellas di Mandorlini e Toni. Oltre che su questo, Inzaghi ha anche il dovere di concentrarsi con i suoi ragazzi e il suo staff su un aspetto che fino a questo momento é già costato caro ai rossoneri e che pure con il Chievo ha rischiato di complicare le cose.
Stiamo parlando di quegli errori, quelle disattenzioni che spesso in questo inizio di stagione hanno visto coinvolti giocatori del Milan e che hanno favorito l’ avversario di turno. Abbiati a Cesena, Bonera ad Empoli e ieri sera con il Chievo é toccato a Rami e Muntari. La squadra di Corini non ha saputo punire, ma é fuori di dubbio che non sia possibile proseguire in questa maniera. Inzaghi é chiamato a lavorare sulla testa e sulla concentrazione dei propri ragazzi. Bisogna restare in partita per 95 minuti, evitando pericolosi cali di tensione che rischiano di rovinare quanto di buono costruito fino a quel momento.
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[Francesco Nasato – Fonte: www.ilveromilanista.it]