D’altronde, le premesse perché de Jong facesse una grande stagione sembravano esserci tutte. Andiamo con la mente all’8 luglio 2013: il Milan, arrivato terzo davanti alla Fiorentina, si ritrova a Milanello per iniziare la stagione e preparare i playoff di Champions League. Nigel, quella rimonta, l’ha potuta soltanto vedere da fuori: i suoi primi mesi rossoneri, infatti, vengono funestati dalla rottura del tendine d’Achille, occorsagli il 9 dicembre 2012, che lo costringe ai box per il resto della stagione. La voglia di tornare in campo e di aiutare il Milan, però, lo spingono ad allenarsi al massimo e a sgobbare sui campi di Carnago in anticipo rispetto ai compagni, per entrare subito in perfetta forma e iniziare la stagione al top della condizione.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti i tifosi e degli addetti ai lavori: de Jong, fin dalle prime sgambate, si dimostra il calciatore più in forma e più “pronto” della rosa del Milan. E Nigel, fino a oggi, non ha mai smentito le impressioni di luglio: il suo rendimento, a dispetto di quello altalenante della squadra, si è mantenuto elevatissimo e molto costante, tant’è che l’olandese fa incetta di premi quale “migliore in campo” fin dalle primissime partite dell’anno e fa breccia nel cuore dei tifosi rossoneri, innamorati del suo spirito guerriero e della sua straordinaria determinazione: d’altronde, dopo l’addio di Gennaro Gattuso, la torcida milanista aveva bisogno di un giocatore con queste caratteristiche.
Certo, nella seppur sciagurata stagione rossonera alcune note liete ci sono state: il ritorno al Milan di Kakà, per esempio, l’acquisto di un ottimo centrocampista come Andrea Poli, ma anche l’inserimento di due interessanti puntelli per la squadra come Adil Rami e Adel Taarabt e altro ancora. De Jong, però, è stato (ed è tuttora) un giocatore sempre “sul pezzo”, senza alcun calo di rendimento, un elemento sul quale Massimiliano Allegri prima e Clarence Seedorf poi hanno sempre potuto fare sicuro affidamento: non è un caso che sia proprio l’ex Ajax, tra i calciatori rossoneri con il maggior numero di presenze, ad avere la media voto più alta. Nigel, dopo una prima stagione milanista a dir poco sfortunata, ha convinto tutti: il Milan, per ricostruirsi dalle fondamenta, non potrà prescindere dal proprio Tagliaerba.
[Nicolò Esposito – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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