Ironia a parte, le richieste del tifo non erano campate per aria; partivano anzi dal presupposto oggettivo che i problemi del Milan, anche quello della scorsa stagione capace di inanellare una striscia da record dopo la partenza disastrosa, erano nella mediana ma soprattutto in difesa. Non sarebbe stato necessario scomodare esperti ma bastato dare un’occhiata ai numeri alla voce reti subite… Vero è che nel calcio moderno non si ragiona più in termini di compartimenti stagni: difesa, centrocampo ed attacco fanno parte di un sistema corale e si suole ragionare per fasi, difensiva ed offensiva. Che però manchi un po’ di qualità dietro, soprattutto rispetto al recente passato, è sotto gli occhi di ciascuno. Mexes non è male ma soffre di frequenti “amnesie” e distrazioni, oltre ad avere un carattere un poco “fumantino” che lo porta ad esagerare spesso e volentieri e Zapata fatica sempre a carburare nelle prime giornate.
In virtù delle scelte operate sul mercato, ora il Milan si trova a dover fronteggiare Torino, Celtic e Napoli senza due terzini potenzialmente titolari e senza l’unico rincalzo rimasto dei centrali, non propriamente una situazione idilliaca. Anche il momento della stagione è rischioso sul lato infortuni: giocatori potenti con muscolatura pesante, entrano in forma sempre più tardi e sono maggiormente esposti al pericolo di incappare in qualche guaio. In campionato si è già nelle condizioni di dover inseguire ma qualche passo falso è possibile; in Champions è tassativamente proibito.
[Enrico Soffientini – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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