MILANO – Dopo una settimana bruciata tra le polemiche sulle ‘proiezioni’ televisive e su presunti accordi per la cessione di importanti quote azionarie a gruppi del Far East (cinesi? Thailandesi?), finalmente si torna in campo per il lunch match della domenica che vede in campo, a San Siro, Milan ed Empoli. I toscani sono una delle squadre meglio organizzate del campionato, ma, a fronte del bel calcio offerto contro qualsiasi avversario, hanno ancora una situazione di classifica non confortante (nonostante due sole sconfitte nelle ultime 15 partite), all’andata finì 2-2 con Torres autore del suo unico gol ‘italiano’, inutile immaginare che sarà ostacolo più che probante per i rossoneri. Sarri propone il suo undici tipo con Valdifiori a creare per Pucciarelli e Maccarone. Inzaghi si affida ad un 4-2-3-1 con Destro unica punta e Menezcon Honda e Bonaventura a dargli supporto, solo panchina per Cerci mentre Antonelli è confermato a sinistra, Alex si piazza al centro con Paletta.
Primo tempo. I toscani partono subito con il piglio di chi sa il fatto suo, si prendono il pallino del gioco in mano e si posizionano con autorità nella metacampo rossonera, già al 2′ Valdifiori lancia Pucciarelli sulla corsa, l’attaccante entra in area e calcia sull’esterno della rete da posizione decentrata, poco dopo, sugli sviluppi di un angolo, Lopez smanaccia con difficoltà, al 9′, sfiora il gol dell’anno Mario Rui che, visto Lopez, fuori dai pali si inventa un tiro a spiovere, esattamente dalla linea mediana, che va ad accarezzare la faccia superiore della trasversale. Nel frattempo, al 7′, Alex, con il naso rotto, aveva già dovuto lasciare il campo sostituito da Bocchetti, ma continua ad esserci solo l’Empoli in campo, al 13′ ci prova dal limite Zielinski, la sfera termina a lato. Dopo un quarto d’ora di soli affanni il Milan si sistema un po’ meglio in campo ed inizia a superare lala linea mediana, Un buon cross dal fondo di Bonaventura è allontanato da un difensore nell’area piccola, Menez invece non trova il tempo giusto per il filtrante a Destro, che si era ben smarcato, ma è un fuoco di paglia, la manovra rossonera fatica a svilupparsi con continuità, mai riuscendo a mettere in difficoltà la organizzata retroguardia toscana, tanto che bisogna aspettare il 25′ per una pseudo-occasione: un cross a spiovere, tagliato, di Poli, mette in difficoltà Sepe, costretto a rimediare, in affanno, in due tempi. Dopo la mezz’ora finalmente il Milan guadagna una decina di metri e inizia a farsi vedere dalle parti di Sepe, un paio di iniziative di Bonaventura e Menez sono chiuse da traversoni che non trovano nessuno pronto all’appuntamento. Si rivede l’Empoli al 36′ con un insidioso tirocross di Mario Rui che costringe Lopez a mettere in angolo, poco dopo Pucciarelli sbaglia la rifinitura in area per lo smarcato Maccarone, la risposta rossonera è un rinvio di testa che lancia Menez verso l’area, salva Sepe di piede appena fuori area. Poi, al 40′, si invola, coast to coast, Menez che aspetta la sovrapposizione di Bonaventura e lo serve sulla corsa, l’assist del trequartista è perfetto per Destro, appostato in area, la zampata dell’attaccante è da vero bomber: Milan in vantaggio e prima rete rossonera per Lui! L’Empoli accusa il colpo, dopo un primo tempo giocato assai bene…
Secondo tempo. La ripresa inizia su ritmi più soft, l’Empoli, ora che deve recuperare, è meno spigliato e propositivo, fatica ad avvicinare l’area rossonera, la manovra risulta più impacciata e laboriosa, è così più semplice, per la retroguardia di casa, difendere e chiudere i varchi. Se il Milan difende con più serenità, tuttavia, la fase di ripartenza non è così convinta e corale, le frecce rossonere faticano a scatenarsi e creare opportunità da rete. Al 54′ esceVecino sostituito da Verdi, che così bene aveva fatto all’andata; proprio l’ex rossonero, al quarto d’ora, ha la palla buona in area, la sua conclusione in acrobazia è però morbida e Lopez abbranca in presa senza problemi. Al 65′ fuori anche Pucciarelli e dentro Tavano nelle file dell’Empoli, l’attacante toscano si mette subito in evidenza con una buona girata in area che, smorzata da Paletta, arriva docile nelle braccia di Lopez. Riprende a soffrire il Milan e, puntuale, al 68′ arriva il gol: dalla destra Hysaj scodella un cross docile verso il cuore dell’area per lo smarcato, e dimenticato, Maccarone, che, di testa, colpisce con forza battendo Lopez e regalando ai suoi il meritato pareggio. I rossoneri perdono il relativo equilibrio, trovato dopo la mezz’ora, e si sfilacciano sul campo permettendo agli ospiti di poter guadagnare campo e manovrare in tutta libertà spegnendo le velleità di ripartenza degli avversari. Su una delle rare puntate offensive dei rossoneri,al 73′, Menez serve Bonaventura che crossa dal fondo per la testa di Destro, la sua conclusione si perde però alta. Al 74′ arriva il momento di Cerci che entra in campo al posto del fumoso Honda. All’82′ fuori Croce e dentro Signorelli. Clamorosa all’83′, su un errore di rinvio di Lopez, l’occasione per l’Empoli, Tavano calcia prontamente, il portiere in affannoso e disperato recupero devia di mano impedendo la rete, ma lo fa fuori area e viene inevitabilmente espulso, al suo posto entra Abbiati. All’86′ ci prova da posizione decentrata Cerci, la sua conclusione costringe Sepe a controllare in due tempi. A 2′ dal termine si infortuna anche Paletta che esce dal campo lasciando i suoi in nove.
Finisce dunque con un pareggio, che va indubbiamente stretto ai toscani, autori di una prestazione autorevole e convincente, in cui hanno mostrato tutta la loro impeccabile organizzazione e la capacità di produrre gioco di qualità, ma anche i difetti nel tradurre in gol la gran mole di gioco costruita, per loro arriva solo l’ennesimo pareggio, il dodicesimo, di una stagione in cui la X è il segno che li accompagna.
Il Milan colleziona invece un’altra prestazione insufficiente, deludente e che fa poco sperare in ottica futura. La squadra è parsa ancora senza capo nè coda, confusa, senza idee, incapace di coprire il campo in modo adeguato, quasi inoffensiva nelle rare proiezione offensive. L’unica nota potitiva è il gol di Destro, il suo primo in rossonero, sull’unica palla giocabile. Non comprendiamo le scelte di Inzaghi (certo in gran parte obbligate dalla lunga catena di infortuni), ma la squadra così come messa in campo oggi sinceramente non trasmette l’idea che dietro ci sia un progetto o un’idea di gioco: il centrocampo fatica ad arginare, non creando quasi nulla, l’attacco è prevedibile e spuntato, la difesa è sempre svagata e continua ad essere punita nel gioco aereo. Occorre cambiare registro al più presto pena una stagione tra le più deludenti della storia recente….
[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]