Il presidente Berlusconi infatti, come detto a più riprese, mal digerisce un Milan così spiccatamente fisico ma privo delle doti tecniche necessarie per gestire il pallone e sopratutto inventarsi giocate in grado di estasiare il pubblico: più o meno in linea con il pensiero del presidente è anche quello di Zlatan Ibrahimovic, il quale si lamenta spesso con chi gli gioca intorno, dando l’impressione di predicare nel deserto.
Perciò la dirigenza è al lavoro per accontentare il presidente e Zlatan, il cui parere sappiamo essere molto influente in casa rossonera: in questo momento le piste più accreditate sono due; portare a Milano Paulo Enrique Ganso, sfruttando uno scambio con Robinho, oppure [ed è la pista che incontra il parere più favorevole di Berlusconi] riprendersi un pezzo di storia recente: Ricardo Kakà. Analizziamo quindi entrambe le situazioni cercando di capire quali potrebbero essere i punti forti di ciascun affare e quali invece le complicazioni, fermo restando che ad oggi siamo più che altro nella fase delle ipotesi: ben potrebbe essere infatti che con il passare dei mesi gli obiettivi si modifichino ed entri in corsa qualche altro nome.
Per quanto riguarda Ganso, la pista sembra abbastanza percorribile: i recenti infortuni patiti dal talentuoso brasiliano ne hanno ritardato l’ascesa e contemporaneamente hanno abbassato le pretese economiche del Santos, che nell’anno del centenario potrebbe decidere di “sacrificarlo” per riportare a casa Robinho. L’aspetto economico va di sicuro a favore di questa trattativa, che potrebbe essere conclusa con un piccolo esborso economico o addirittura alla pari, rinunciando ad un giocatore [Robinho, appunto] che non è mai entrato nel cuore del pubblico di San Siro, complici i tantissimi errori sottoporta. L’età è un altro elemento che gioca a favore di Ganso: il 10 paulista infatti ha solo 25 anni e potrebbe essere pronto mentalmente per il salto verso un calcio più competitivo e difficile da affrontare. Le perplessità legate a questa trattativa sono però ingenti: da una parte preoccupa la tenuta atletica del giovane, già infortunatosi in passato ad entrambe le ginocchia, e preoccupa l’impatto con il calcio europeo; Ganso infatti è un perfetto numero 10 con grandissima visione di gioco, ma appare abbastanza lento. Insomma, un giocatore del genere solo 10 anni fa avrebbe fatto le fortune di qualsiasi squadra, ma in un calcio moderno, molto più atletico rispetto al passato, si nutrono dubbi sulle caratteristiche di gioco del fantasista.
Passando alla situazione di Kakà invece, dobbiamo dire che Berlusconi è sempre rimasto affezionato al brasiliano, di cui apprezza le qualità in campo e le doti umane, ribadite in più circostanze da Berlusconi stesso. Il presidente non avrebbe voluto cedere il brasiliano al Real Madrid qualche anno fa, me le particolari esigenze economiche della società in quel momento lo avevano convinto ad avallare il sacrifico; ora però la situazione è cambiata e, con il ritorno in sella di Berlusconi stesso, sembra che il Milan abbia voglia di rilanciarsi su scala internazionale. Galliani in questo momento non ha ancora contattato l’amico Florentino Perez per capire se ci sono margini per intavolare una trattativa, e quindi su questa pista rimaniamo, al momento, su un piano fortemente ipotetico. A favore di un ritorno di Kakà gioca infatti l’apprezzamento presidenziale e una realtà che conosce già benissimo ad attenderlo, nella quale non avrebbe nessun problema di integrazione. Anche i recenti dubbi riguardo alle prestazioni sembrano ridotti al minimo, in quanto Ricky pare finalmente uscito dal momento buio che lo ha costretto ai margini del calcio mondiale negli ultimi anni, riuscendo ultimamente a ritagliarsi un posto importante nel Real Madrid. Quello che potrebbe essere di ostacolo alla trattativa è il prezzo [Kakà è stato pagato oltre i 70 milioni dai merengues], anche perchè il Real non versa in condizioni economiche tali da obbligarlo ad un sacrificio per reperire denaro. Oltretutto, bisognerà capire se Mourinho [o il tecnico del Real Madrid del prossimo anno ndr] vorrà privarsi di una pedina che, come già detto, sta acquisendo importanza nello scacchiere tattico madridista.
Insomma, in questo momento dell’anno non si riesce ancora a capire quale sarà l’obiettivo del diavolo per la prossima campagna acquisti: quel che è certo però è che un fantasista arriverà, rispettando il desiderio presidenziale. E, in conclusione, aggiungiamo di fare attenzione alla posizione del condottiero di questo Milan, Massimiliano Allegri: il tecnico infatti, al di là delle smentite di facciata ha un rapporto complicato con Berlusconi, complici le due visioni di calcio diametralmente opposte che hanno i due. Potrebbe non essere considerato dunque l’uomo più adatto a gestire una squadra che vuole tornare a fare della tecnica la propria arma principale, sempre che questo sia fattibile dal punto di vista pratico.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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