Ecco che quindi i conti non tornano: se la società ha deciso di puntare sul giovane, è chiaro che la composizione dell’attacco 2012/2013 non può essere questa. Posto infatti che la presenza di Ibra monopolizza uno dei due slot riservati agli attaccanti, ci si ritroverebbe con Pato, Robinho, Cassano ed El Sharaawy a contendersi l’unico posto rimasto; quattro uomini per un posto, e considerando le regole gerarchiche dello spogliatoio, l’italo-egiziano occuperebbe l’ultimo posto in graduatoria. Morale della favola: non un gran modo per valorizzare un talento emergente del nostro calcio, che già nella passata stagione ha messo in mostra margini di crescita importanti.
Posto che per le sopracitate ragioni crediamo che un attaccante verrà ceduto, resta da capire di chi si tratta: a nostro avviso molto difficile che si tratti di Ibrahimovic [età e ingaggio lo rendono appetibile per poche squadre] e Pato [a meno di un rilancio all’olimpiade, la sua valutazione è crollata rendendo antieconomica l’operazione]; rimangono quindi Robinho e Cassano. Per il primo Galliani ha ammesso di aver avuto un incontro informale con la dirigenza del Malaga, mentre il secondo ha dubbi in prima persona sulla propria rimanenza in rossonero. Non è ancora chiaro quale sia il nome su cui Galliani sta dicendo una bugia, ma siamo pronti a scommettere che uno tra questi due l’anno prossimo non si allenerà a Mianello.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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