Uno dei temi che sembra interessare e appassionare di più i tifosi rossoneri in questo avvio di stagione sembra essere quello legato ad un auspicato cambio di modulo: argomento che abbiamo avuto modo di affrontare più volte nel corso della nostra rubrica tattica e dibattuto anche nel corso dell’ultima puntata di Four-for-You; i moduli più gettonati tra i tifosi sembrano essere il 4-2-3-1 e il 4-3-3.
Nonostante abbiamo già avuto modo di spiegare che, a nostro avviso, non vedremo cambi di modulo nell’immediato, proviamo ipoteticamente ad immaginare, dal momento che il tema appassiona molti, quale schieramento tattico valorizzerebbe al meglio le caratteristiche della rosa rossonera. Archiviando immediatamente il 4-2-3-1 [in questo modulo, soltanto per citarne un aspetto negativo, Muntari Ambrosini Nocerino Montolivo De Jong e Traorè, dunque sei giocatori, dovrebbero lottare per i soli due posti da mediano previsti dallo schieramento tattico; già così si intravede che la rosa dovrebbe essere concepita in maniera differente per utilizzare stabilmente questo schieramento], balza subito all’occhio una cosa: la rosa rossonera sembra costruita per giocare con il 4-3-3. Adottando questo schema di gioco infatti è facile notare che ogni ruolo può essere ricoperto senza problemi da almeno due giocatori, dalle caratteristiche diverse e che potrebbero offrire dunque soluzioni alternative a Massimiliano Allegri. Escludendo dunque un esame della linea difensiva, che si schiererebbe a 4 come quella attuale e dunque non presenterebbe novità, andiamo ad illustrare invece le differenze a centrocampo e in attacco, cercando di individuare pro e contro dell’ipotetico nuovo schieramento tattico rossonero:
CENTROCAMPO
Osservando come agisce attualmente il centrocampo a rombo previsto dal 4-3-1-2 rossonero dobbiamo innanzitutto fare una considerazione: il Milan gioca già con tre giocatori in mezzo al campo, con in più Boateng a supporto nella fase difensiva di primo pressing. Escludendo il 4-3-3 l’impiego di un trequartista però, Boateng dovrebbe tornare sulla linea mediana. Ecco che ad Allegri verrebbe offerto un centrocampo ricco di quantità [abbiamo ipotizzato Boateng, De Jong e Nocerino titolari, con Muntari e Ambrosini in grado di ricoprire tutti e tre i ruoli di centrocampo e pronti a subentrare], ma che potrebbe essere schierato, mediante l’utilizzo di Riccardo Montolivo, prevedendo anche un giocatore con più qualità, a seconda della partita che i rossoneri dovrebbero fronteggiare: ovviamente, va da sè che un 4-3-3 con questo centrocampo non si avvicinerebbe nemmeno lontanamente alla funambolica versione concepita dal Barcellona; i tifosi del Milan non si aspettino di vedere, solo per il cambio di modulo, una squadra simile a quella catalana.
PRO: La versione muscolare del centrocampo [Boateng, De Jong e Nocerino] garantirebbe buona tecnica e ottima protezione della linea difensiva, la quale persi Nesta e Thiago Silva, non può essere per forza di cose all’altezza di quella dell’anno scorso.
CONTRO: Verrebbero mortificate le doti di inserimento di Boateng [sopratutto] e Nocerino.
ATTACCO
Analoga considerazione a quella formulata per il centrocampo bisogna farla per l’attacco: al di là delle etichette, i rossoneri attaccano già con tre uomini. Il 4-3-3 rispetto al 4-3-1-2 comporterebbe solamente un allargamento del gioco rossonero, che così nella fase offensiva inizierebbe più sugli esterni rispetto a ora. Avendo una punta abile di testa come Pazzini, un maggior numero di cross è decisamente auspicabile. In ogni caso, anche in questo reparto Allegri avrebbe diverse opzioni e molti modi di giocare: accanto a tipici incursori e giocatori in grado di arrivare palla al piede in porta, come El Sharaawy Robinho e Bojan, il tecnico potrebbe avvalersi anche della carta Emanuelson, rapido e bravo nei cross, quando vorrà puntare maggiormente sulle doti aeree del proprio attaccante di riferimento.
PRO: La manovra si sposterebbe verso le zone laterali del campo, porzioni di campo che negli ultimi anni non sono state sfruttate dai rossoneri a dovere.
CONTRO: La difficile collocazione di Pato in un dato schema di gioco; con Leonardo agiva da esterno, ora dubitiamo che con la struttura fisica attuale possa ricoprire efficacemente quel ruolo.
Tirando le somme dunque, questa squadra sembra strutturata apposta per schierarsi con questa disposizione tattica: Massimiliano Allegri però ha sempre proposto nella sua carriera da allenatore il 4-3-1-2, ragion per cui molto difficilmente rinnegherà il proprio credo tattico. Qualche malizioso comunque, è autorizzato a guardare alla struttura della rosa milanista come un segnale per il futuro: parafrasando, forse questo è il segnale che il Milan l’anno prossimo avrà in panchina un tecnico che predilige giocare con il 4-3-3, o proverà ad averlo.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]