Milan: i rossoneri parlano islandese

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logo-milanÉ difficile affermarsi nel calcio che conta quando hai la sfortuna di nascere in un’isola isolata dal resto del mondo dove lo sport nazionale è il “Glima” – un misto tra la lotta greco-romana e la danza. Eppure Alfred Finnbogason, calciatore islandese classe ’89, ci sta riuscendo.

La sua storia calcistica parte dalle giovanili di una piccola società di Reykjavík militante nel campionato dilettantistico islandese: il Fjölnir. Il giovane Alfred si mette in mostra a suon di gol ed a sedici anni viene ingaggiato dalla vicina squadra di Breiðablik. Dopo tre stagioni di rodaggio, nel 2010 la squadra della città di Kópavogur, distante appena 5 km dalla capitale, riesce a conquistare il titolo nazionale grazie alle reti di Finnbogason, capocannoniere del campionato con quattordici gol. Non è l’unico titolo della stagione, in quanto riceverà dalla federazione islandese il premio di miglior calciatore nazionale dell’anno. I tempi sono maturi perché lasci la sua madre patria. Ad accoglierlo calorosamente è la città di Lokeren nelle Fiandre, situata a 72 km dalla capitale Bruxelles, ed a soli 37 km da Anversa, città in cui il suo attuale allenatore, Marco van Basten, capì che la sua carriera calcistica era ormai finita. Il suo ambientamento è di quelli difficili, realizza soltanto quattro gol in quindici match; così che a metà della stagione successiva viene prestato all’Helsingborgs IF, squadra svedese in cui militò Henrik Larsson, celebre attaccante scandinavo che vestì le maglie di Celtic, Barcellona e Manchester United.

Il freddo nordico rinvigorisce il giovane Finnbogason: da marzo ad agosto gioca 17 partite nell’Allsvenskan – per chi non lo sapesse è la Serie A svedese – in cui realizza 12 gol. Non può finire il campionato, che termina a novembre, perché nel mercato estivo viene richiamato a casa dalla società belga: giusto il tempo per ripreparare le valigie. L’Heerenveen, allenato da Marco Van Basten, mette gli occhi su di lui. Sotto la guida del Cigno di Utrecht segna 12 reti in 14 partite. Il suo allenatore lo elogia pubblicamente e lo segnala al Milan, il suo agente si dice lusingato dell’accostamento ai rossoneri.

Per darvi ancora due numeri, Finnbogason nella stagione appena conclusa ha siglato 31 gol in 46 partite, uno ogni 124 minuti. Di destro, di sinistro o di testa per lui non fa differenza. Ama anche far segnare i suoi compagni tant’è che ha sfornato 12 assist.

I presupposti per far sbocciare una grande storia d’amore ci sono tutti. I costi dell’operazione, ancora per poco, sono contenuti. Su di lui hanno messo gli occhi diverse squadre d’Europa. Ma con un allenatore come il suo, Alfred non può far altro che sognare il Diavolo. L’attaccante giovane che andrà a sostituire Robinho potrebbe essere lui. Dal freddo di Reykjavík a quello di Milano: l’adattamento potrebbe essere un gioco da ragazzi.

[Pier Giorgio Bianchi – Fonte: www.ilveromilanista.it]