Era già successo lo scorso anno, nulla di nuovo sotto il sole: al bando dunque gli entusiasmi, è lecito solo sperare, quasi sognare. La confermata indiscrezione di un Silvio Berlusconi presente, martedì a Milanello per il raduno rossonero, ha infiammato la passione della tifoseria, pro o contro che sia: c’è chi vorrebbe contestare la dirigenza proprio in occasione del primo giorno dell’era Allegri e chi immagina che possa arrivare un clamoroso “coupe de theatre” del Presidente più vincente della storia del calcio.
La verità, come sempre, dovrebbe stare nel mezzo: la presenza di Berlusconi lo scorso anno ha portato… Huntelaar, non esattamente il colpo dei sogni, ma tutto sommato l’unico acquisto del mercato 2009 milanista. Non ci sarà nè Dzeko nè Ibrahimovic, al massimo si potrà estorcere una promessa: non è detto che venga mantenuta, perchè la linea direttiva economica non cambia da un giorno all’altro neanche per uno degli uomini più ricchi d’Italia, ma ci si può lavorare. Molto più probabile che Berlusconi blindi Ronaldinho: l’incontro tra i De Assis e Galliani di lunedì dirà qualcosa di più, ma non riguardo l’ipotesi Flamengo, bufala o poco più creata dalla Presidentessa Amorim per distogliere l’attenzione della stampa dal caso del portiere-omicida Bruno.
La vera offerta sul tavolo di Ronaldinho (o meglio, del fratello-agente Roberto) è quella della Major League Soccer, in particolare quella dei Los Angeles Galaxy: sarebbe una scelta di vita importante, mediatica ma anche privata, visto che il Gaucho non ha mai fatto mistero di amare gli Stati Uniti, paese che visita almeno due volte all’anno. Che sia da 5 milioni o da 8 l’offerta del Milan, poco cambierà, almeno per Ronaldinho in prima persona più che per il suo entourage: non saranno i soldi a far prendere la decisione finale al numero 80, ma i progetti sportivi della società e la fiducia che sentirà dall’ambiente. Proprio per questo, l’intervento in prima persona di Berlusconi potrebbe far saltare il banco: il rapporto tra il Gaucho e Berlusconi è splendido, la percentuale di un “happy ending” con rinnovo è piuttosto alta, perchè, raccontano, Dinho ama il Milan ed il Milan potrebbe tornare ad amare Dinho.
Intanto il countdown di Edin Dzeko prosegue, la smania di Zlatan Ibrahimovic aumenta: le ultime operazioni di Galliani (il rinnovo di Abbiati, con l’ennesima spalmatura di ingaggio) lasciano comunque adito alle speculazioni su un grande colpo e l’indiscrezione riguardo il possibile anticipo dei 70 milioni provenienti dai diritti tv farebbero pensare ai famosi due indizi che fanno una prova. Smentite a parte, Mino Raiola continua a tessere la tela di un possibile affare Ibrahimovic: l’ultimo nome, come da piani, è quello di Maxwell, di troppo come Ibra nella rosa del Barcellona dopo l’arrivo del brasiliano Adriano dal Siviglia. Con il Wolfsburg invece, Galliani potrebbe giocarsi la doppia carta Huntelaar-Gattuso: l’olandese al momento è uno scoglio non indifferente per il mercato in entrata, ben più di Ronaldinho che, come detto, probabilmente resterà. In Inghilterra gli estimatori non mancano, in Bundesliga neanche: come tutti gli olandesi, Huntelaar probabilmente prenderà una decisione quando inizierà a vedere qualche euro in più sui contratti offerti dalle corteggiatrici. Con due contratti in meno sulle spalle e qualche milione cash, si può finanziare un’operazione importante, made in Bosnia: occorrerà vedere se prevarrà la linea futuro (Dzeko) o quella presente (Ibra), a seconda proprio della disponibilità. Per Dzeko servono, a spanne, 50-60 milioni tra ingaggio e cartellino: per Zlatan, lavorando sul prestito, ne possono bastare, si fa per dire, 25.
L’aspetto più allarmante del mercato rossonero però è che, gira e rigira, ogni anno si pensa solo agli attaccanti: mai un centrocampista tecnico per dare freschezza e competitività ad un reparto ormai morto, con più di 10 anni a testa di carriera per ciascuno dei suoi titolari. Ambrosini, Pirlo, Seedorf: massimo rispetto, ma non sarebbe assolutamente offensivo nei loro confronti cercare un titolare giovane, affamato di vittorie. Il nome di Lucas Biglia, argentino dell’Anderlecht, è intrigante ma fa sorridere che venga presentato come una scoperta: cinque stagioni fa, con la maglia dell’Argentina under 20, si laureava campione del Mondo con i vari Messi ed Aguero… Ed addirittura nel 2007 affrontò lo stesso Milan in Champions con i biancomalva: sarebbe un alternativa di qualità (e non solo di quantità, altro che “Nuovo Gattuso”), un innesto auspicabile per migliorare una rosa che di puntelli “alla Papastathopoulos” (ottimo acquisto quello del greco) ha bisogno come il pane per garantirsi una competitività minima presente e soprattutto futura.
[Francesco Letizia – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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