Con il pareggio a reti inviolate la missione è stata fallita da entrambi anche se in circostanze normali, per il piccolo Chievo ultimo in classifica, un pari contro il Milan “ultracompetitivo” e da scudetto (pardon, primi tre posti) non sarebbe mai stato un risultato da buttare via come se niente fosse. A quanto pare invece la dirigenza clivense non deve averla pensata cosi, decidendo senza mezzi termini di silurare il buon Sannino reo di aver perso due punti importanti contro una squadra ritenuta evidentemente una diretta concorrente per la salvezza finale. Ironia a parte, la decisione presa dal Chievo sicuramente era già maturata nell’ambiente e non sarà certo stato il risultato contro i rossoneri a decretarla. In ogni caso, resta la sorpresa, soprattutto se confrontata alla rinnovata fiducia conferita ad Allegri che sembra godere di una immunità pressocché totale.
I tifosi però iniziano a farsi delle domande e con sempre maggior vigore pretendono delle risposte. Se al tecnico di una piccola società, il cui traguardo è la permanenza in Serie A, non basta un pari contro il Milan per salvare il proprio posto di lavoro, come può invece un pareggio incolore contro l’ultima in classifica salvare la panchina di un allenatore che guida una squadra blasonata e da sempre in lotta per primeggiare in Italia e nel Mondo? Perchè a Sannino non sono bastati 6 punti e un distacco di soli 4 punti dall’obiettivo (il quart’ultimo posto) mentre Allegri con i suoi 13 punti in dodici giornate e un distacco di 15 lunghezze dal terzo posto resta ancora saldamente ancorato al suo posto?
Il Milan di oggi purtroppo è una squadra con mille interrogativi e un futuro ancora tutto da decifrare. E’ ovvio che la mancanza immediata di alternative valide e la criticità del momento, con la decisiva sfida contro il Celtic alle porte, sono fattori che hanno salvato per l’ennesima volta il tecnico livornese da un futuro già scritto. Eppure c’è chi cambia e coraggiosamente decide di rischiare per acciuffare una salvezza e chi cerca di raggiungere gli ottavi di Champions League continuando a temporeggiare nella speranza che il tempo cambi le cose, che la sorte inizi a girare, che i brutti anatroccoli diventino cigni, che i pali diventino gol, che i parametri zero si rivelino top player e che il gioco nasca dall’assenza di idee.
[Francesco Ciociola – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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