“L’invincibilità sta nella difesa. La possibilità di vittoria dall’attacco”. Questa massima non la si studia sui libri di Coverciano. Non la si può trovare nei classici manuali del perfetto allenatore, semplicemente perché non appartiene al mondo calcistico. Bisogna andare al quarto secolo avanti cristo, quando il mondo allora conosciuto ha visto per la prima volta uno dei massimi trattati di strategia militare: “L’arte della guerra.” Colui che lo ha scritto non era di certo uno sciocco, tanto è vero che la storia gli ha dato il merito di essere il più grande strateghi. Stiamo parlando del generale e filosofo cinese Sun Tzu. Non sarà di certo la bibliografia di Novak Djokovic, ma siamo certi che Pippo Inzaghi quella frase l’ha stampata nella sua mente.
Mister Inzaghi è un lavoratore instancabile, un professionista serio, ma soprattutto un grandissimo conoscente del gioco. Non ha bisogno di guardare le statistiche delle ultime stagioni della Serie A, siamo sicuri che le conoscerà tutte a memoria. Una su tutte, però, è significativa. Infatti, negli ultimi anni, solo nel 2007 ha trionfato la squadra con il miglior attacco. Già, ma era l’anno dopo Calciopoli e, praticamente, c’era solo l’Inter di Mancini. Non basta questo caso per minare una certezza, che i campionati li vince sempre chi prende meno gol. Il Milan di Inzaghi, se vuole tornare ai livelli che gli spettano, deve sistemare una difesa che nella passata stagione ha subito ben 49 gol. Inzaghi ha chiesto gente esperta per gettare delle solide fondamenta su cui costruire la sua squadra. Aelx, Armero e Rami sono arrivati per questo. Puntellare un reparto che proprio inviolabile non lo è stato. Già, sarebbe stato preso anche Agazzi, ma l’America ha fatto capire che serve altro. Diego Lopez è sbarcato su un tappeto rosso, ma ieri sera sul secondo gol non è stato all’altezza della fama di miglior portiere d’Europa. Sarà pur sempre calcio d’agosto, ma i numeri non mentono nemmeno sotto l’ombrellone. Non ne vogliano a male i tifosi del Renate, del Monza o del Chivas, ma contro questi avversari modesti il Milan ha passeggiato. Soprattutto ha mantenuto la porta inviolata. Appena, però, l’asticella si è alzata ecco che dietro sono riapparsi vecchi fantasmi. Se la matematica non è un opinione, sono dodici gol in quattro partite. Figli di errori individuali al limite del grottesco, come la palla persa da Essien o l’assist di Zapata di ieri sera. Ad Inzaghi, più che uno specialista per i calci da fermo, servirebbe una benedizione papale. A meno che, in questi giorni di fine mercato, Galliani non riesca a piazzare le uscite di Zaccardo e Zapata per permettersi un difensore last minute.
Sun Tzu gradirebbe senza ombra di dubbio un acquisto in difesa, ma, ancora di più, renderebbe contento il comandante Inzaghi. Pippo vuole tornare a far suonare le trombe della vittoria e per farlo serve una difesa da Milan. Alla fine quel trattato militare del quarto secolo avanti cristo è estremamente moderno, quasi quanto la bibliografia di Nole.
[Paolo Nicoli – Fonte: www.ilveromilanista.it]