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Milan, il punto: segnali di crescita

Il pareggio ottenuto sabato sera contro il Torino è stato il primo stop in campionato da quando Clarence Seedorf è il nuovo allenatore del Milan. La strada che il tecnico olandese sta cercando di seguire si sta rivelando più impervia del previsto anche perchè la mentalità della precedente gestione è ben radicata all’interno del gruppo e non sarà facile estirparla in breve tempo. Nonostante il pareggio contro l’undici di Ventura, che si sta confermando ad alti livelli soprattutto grazie al duo Immobile-Cerci, la prestazione di sabato è stata senza dubbio la migliore espressa nelle ultime tre gare di campionato, forse la migliore in assoluto della stagione in corso.

Il punto conquistato contro i granata lascia ben sperare per le prossime gare perchè per la prima volta dopo tanto tempo il pubblico di San Siro ha assistito ad una partita gradevole e senza sbadigli dove ingredienti come la grinta, l’impegno e la giusta intensità iniziano a farsi notare e a “pesare” sugli avversari. La nuova strada imboccata richiede un grande dinamismo espresso attraverso un pressing molto alto per cercare di catturare subito il pallone e grande spinta sugli esterni. Il Torino è stato schiacciato per buona parte della gara nella propria metà campo, senza riuscire ad organizzare ripartenze pericolose e imbastire azioni di gioco degne di nota.

Come confermato dalle parole dello stesso Cairo al termine della gara (“Avevamo iniziato bene anche nella ripresa, dopo aver preso il loro gol ci siamo un po’ spaventati e il Milan ci ha messo un po’ lì per diversi minuti“) questa nuova strada permette agli uomini di Seedorf di scendere in campo con l’atteggiamento giusto ed una rinnovata mentalità in grado di intimorire gli avverarsi che da troppo tempo calcavano il campo di San Siro osteggiando sicurezza nella consapevolezza di poter fare risultato. Questo non deve più accadere ed è ora che chiunque si trovi ad affrontare il Milan venga messo in affanno da una squadra che deve sempre cercare con ferocia agonistica di portare a casa i tre punti.

Purtroppo è lampante che ci siano delle lacune per interpretare al meglio questo 4-2-3-1. Nel mercato di gennaio la società ha fatto il possibile per assecondare le richieste del nuovo allenatore ma il Milan sta pagando la mancanza di alternative nei ruoli chiave, soprattutto sugli esterni dove, se Honda ha bisogno del tempo necessario per calarsi adeguatamente nel panorama calcistico italiano, Robinho ha letteralmente stufato la platea rossonera che non ne può più di vedere un giocatore svogliato, lento e mai determinante. La strada è lunga e c’è ancora molto da lavorare e da correggere, ma se a Seedorf verrà data fiducia e messi a disposizione gli uomini giusti, i presupposti per fare bene in futuro e tornare a giocare da Milan ci sono tutti.

[Francesco Ciociola – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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