Filippo Inzaghi è il generale delle truppe rossonere. Già, anche lui aizza i suoi uomini per caricarli in vista del derby di domenica. Però, i tempi sono leggermente cambiati rispetto a quelli della battaglia in terra tedesca. D’altronde, siamo o non siamo nell’era dei social network? “Elementary, my dear Watson” direbbe l’inquilino del 221B di Baker Street. Inzaghi si adegua ai tempi moderni e suona la carica dalla sua pagina Facebook. “#derby #MilanInter emozione unica…voglio che San Siro sia una bolgia! Vi aspetto!” Ciliegina sulla torta una fotografia che è tutto, tranne che scelta a caso. D’altronde, non lo scopriamo di certo oggi che il mister è maniacale in tutto. Ecco servito lo scatto che immortala il colpo di testa del suo primo gol nel derby. Quello vinto in rimonta per 4-2 con un Contra illegale sulla fascia destra. Pippo lancia, così, il suo appello al suo popolo. Già, perché Inzaghi non è solo l’allenatore del Milan. Decisamente, troppo riduttiva come definizione. Sarebbe come se ci limitassimo a definire Leonardo da Vinci, solo, un pittore. No, non si può ridurre tale genio in un’unica categoria. Discorso identico per Mister Inzaghi. Il ruolo ufficiale di Pippo è quello e, senza ombra di dubbio, l’impegno, la voglia e la determinazione con cui lo svolge è qualcosa che il tifoso non può non amare. Si, perché il tifoso rossonero guarda Inzaghi con gli stessi occhi con cui i legionari romani guardavano Massimo Decimo Meridio. Semplicemente, è il loro comandante e per lui sono pronti a tutto. Pippo fiuta il contraccolpo psicologico dell’avvento del Mancio e risponde con la sua arma migliore: la voglia. Inzaghi vuole uno stadio di diavoli pronti a sostenere quelli che sono i suoi ragazzi. Chi scenderà in campo dovrà avere la voglia di vincere tutti i duelli in ogni zona del campo. Chi prenderà posto sugli spalti dovrà, invece, avere la voglia di non smettere mai di far sentire la propria voce. Torniamo a vincere insieme vuol dire proprio questo.
Inzaghi ha mandato il suo segnale, ora tocca ai tifosi scatenare l’inferno. Anzi, ” che San Siro sia un bolgia!” Sappiamo tutti che, quando un comandante chiama, i suoi uomini rispondono presente.
[Paolo Nicoli – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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