Filippo Inzaghi, tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della sfida tra il Sassuolo e i rossoneri, persa dal Diavolo per 3-2:
“Si cade quando si dà un gol che non è entrato. E il secondo gol era dubbio. E questo cambia la partita, anche perché è dura reagire ma la squadra è stata brava. Sul 2-2 avevamo cambiato la partita, ma poi è arrivata l’espulsione di Bonaventura, col primo giallo che non c’era e il secondo dubbio. Giocare in dieci con 35° per mezz’ora è dura. Non ci siamo accontentati, abbiamo tentato di vincere e abbiamo rischiato sugli attacchi del Sassuolo. Ma è difficile commentare una partita del genere e dispiace perché si fatica a parlare di calcio. Berardi? Andando sotto si lascia campo al Sassuolo. Potevamo fare meglio, ma oggi non posso rimproverare qualcosa alla squadra. Difficile commentare quando succedono queste cose, ma andiamo avanti. Eravamo stati anche bravi a trovare il 2-2, e con Bonaventura in campo la partita sarebbe stata diversa… C’era l’atteggiamento giusto, ogni sistema ci avrebbe portato a pareggiare: c’era idea di gioco e trame. Ma siamo a commentare una partita difficile da spiegare perché troppo condizionata. Oggi volevamo vincere, ma il campo spesso dice altre cose. Noi dobbiamo continuare a giocare un buon calcio, finire a testa alta e tenerci stretto il Milan. La stagione non vorrei che finisse mai, mi dispiace perché è la seconda trasferta che non riesco a commentare per due episodi dubbi. Mi piacerebbe giocare queste partite a parità numerica, ma ogni settimana imparo qualcosa, cerco di crescere, l’allenatore non è un mestiere logorante. Il Sassuolo? Io ho un contratto con il Milan ed è un onore stare qui. Mi volevano quando ero in Primavera, sono legato al presidente Squinzi ma spero di restare al Milan. Penso che ho tanto da dare”.
[Nicolò Esposito – Fonte: www.ilveromilanista.it]