A differenza che col tecnico livornese, il rapporto tra i due è cordiale: Inzaghi e Seedorf sono amici e hanno condiviso insieme 10 anni di successi con la maglia rossonera. Però l’ex Botafogo sa che il collega scalpita come quando entrare nell’area di rigore avversaria e quindi è conscio che gli possa succedere se le cose dovessero precipitare. D’altro canto, l’ex numero 9 non ha fretta e non vuole correre rischi di bruciarsi. Lui, come scrive La Gazzetta dello Sport, sa attendere, un po’ come attendeva il pallone giusto da spingere in rete…
Nel frattempo, tra i due “litiganti” per la panchina, resta sempre il terzo incomodo che risponde al nome di Adriano Galliani. Lo storico ad rossonero sembra tornare a prendere quota in seno al club meneghino e non è da escludere che tra un mese possa rimanere in sella, vincendo la disputa con Barbara Berlusconi. Il manager brianzolo è da sempre il grande sponsor di Inzaghi e se due più due fa quattro… L’ultimo grande ostacolo alla successione potrebbe essere il tempo: se il Milan optasse di affidare la guida tecnica a un allenatore più esperto (Spalletti o Donadoni, ndr), allora Inzaghi dovrà attendere e approfondire il suo apprendistato finalizzato alla panchina rossonera dei grandi: per ora, lui rimane su quella della Primavera con cui vuole vincere lo Scudetto.
[Fabio Acri – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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