Milan-Lazio 3-0: doppio Pazzini e Boa affondano i biancocelesti

267 0

logo-lazioDoveva essere spettacolo, la Scala del calcio a illuminare una notte da Champions. Doveva essere spettacolo, spettacolo non è stato. Il Milan vince 3-0, affonda la Lazio che recrimina per gli errori grossolani di un arbitro, Rizzoli, finito in confusione dopo appena diciassette minuti. Sì perché non è passata neanche la metà del primo tempo, quando il fischietto bolognese espelle Candreva per presunto fallo da ultimo uomo su El Shaarawy. Basta un replay per sconfessare la scelta di Rizzoli che, sì state leggendo bene, ci mette tre minuti per decidere cosa fischiare (rigore o punizione dal limite e il fallo comincia fuori) e quale cartellino estrarre (il giallo, perché non sussiste né il fallo da ultimo uomo, né la chiara occasione da gol). La decisione spacca una partita fino a quel momento bella e aperta, con occasioni da una parte (due per il Milan) e dall’altra (una per la Lazio con Floccari).

Poi il rosso a Candreva e la doppietta di Pazzini, con Boateng che si unisce alla festa rossonera e condanna una Lazio apparsa troppo remissiva una volta rimasta in dieci. Il Milan schiaccia i biancocelesti che, in 76,’ non riescono mai a impensierire Abbiati. Bene il tridente rossonero, soprattutto grazie alla verve di El Sharaawy e alla vena realizzativa di Pazzini. Male Pereirinha, bocciato anche da Petkovic dopo soli 45’. Il portoghese si vede sbucare El Sharaawy da tutte le parti, anche se in occasione del gol dell’1-0 subisce fallo dall’italo-egiziano. Irregolarità che Rizzoli non ravvisa. La Lazio cade e scivola al quarto posto, soprassata dal Milan, ora distante un punto. I giochi sono ancora aperti, ma per ambire alla Champions serviranno serate diverse. Sotto ogni punto di vista.

FORMAZIONI – Nessuna sorpresa nella Lazio, Petkovic conferma le impressioni della vigilia e sgancia Pereirinha al posto di Konko. Il portoghese, insieme a Biava, Dias e Radu compone il pacchetto difensivo. In avanti c’è Floccari, supportato da Lulic e Candreva sugli esterni  ed Hernanes nel mezzo. Allegri deve rinunciare a Balotelli, ma recupera El Sharaawy affiancato da Pazzini e Boateng. In mediana Ambrosini e Flamini sono preferiti a Muntari e Nocerino. Yepes sostituisce lo squalificato Mexes al centro.

PRIMO TEMPO – Parte alta e aggressiva la Lazio, lo chiama Petkovic a gran voce sin dai primi minuti. Candreva e Lulic pronti a non dare sbocchi ad De Sciglio e Abate, pronti poi a ripartire e infilarsi negli spazi concessi dalla difesa rossonera. Il tema funziona in parte, anche perché il Milan è vivo, attraversa un periodo di forma eccezionale e si vede. El Sharaawy è giocatore che abbina tecnica e velocità eccelse, doti che diventano mix micidiale al cospetto di un Pereirinha timido, mai in partita. E così il 92 rossonero prima si fa ipnotizzare da Marchetti e subito dopo semina il panico in area biancoceleste aprendo la strada all’impreciso diagonale di Pazzini. La Lazio, però, c’è. Balla dietro, ma si fa vedere in avanti e dopo un’azione insistita di Candreva sulla destra è Floccari a sparare tra le bracca di Abbiati da posizione più che favorevole. La partita è bella, giocata a viso aperto da entrambe, con El Sharaawy ancora pericoloso di testa. Cosa potrebbe rovinarla? Rizzoli. Al 17’ Candreva perde palla, El Sharaawy s’invola verso la porta laziale e prima che entri in area viene toccato dallo stesso centrocampista. Mano di Candreva su spalla dell’attaccante rossonero, Rizzoli fischia la punizione dal limite. Succede il caos: il Milan protesta, Boateng chiede il rigore. La Lazio si lamenta perché il contatto appare lieve.

Rizzoli è in bambola, si consulta con i suoi assistenti, aspetta tre minuti prima di espellere Candreva e confermare la punizione dal limite. Decisione folle perché Dias stava chiudendo la diagonale sull’attaccante rossonero e dunque, non c’è né chiara occasione da gol, né fallo da ultimo uomo.  La punizione, poi, non crea ansie a Marchetti. Il copione, però, prende un risvolto chiaro: Milan all’arrembaggio e Lazio assediata. De Sciglio crossa al centro, ma Boateng non ci arriva di un soffio. Petkovic si sbraccia, chiede ai suoi di salire e alzare i baricentro, ma la Lazio è un pugile alle corde e al 40’ Pazzini la punisce. Abate tenta il diagonale, Marchetti respinge come può, El Sharaawy è lesto a toccare il pallone e servirlo per il compagno che -da due passi- insacca. Il gol, però, sarebbe da annullare perché dopo la respinta di Marchetti, El Sharaawy spinge Pereirinha impedendogli di arrivare sul pallone. Secondo errore marchiano di Rizzoli. Secondo errore che spinge la partita verso la parte rossonera.  Il Milan gioca sul velluto e raddoppia al 44’ con Boateng che sfrutta una corta respinta di Marchtti su zuccata del solito Pazzini.

SECONDO TEMPO – Petkovic cambia, toglie un Pereirinha frastornato e opta per Cana con conseguente passaggio al 3-4-1-1. Allegri lancia Zaccardo al posto di Zapata. La ripresa parte com’era finita la prima frazione: Milan all’attacco e Lazio in balia dell’avversario.  Biava si fa ammonire per fallo su El Sharaawy e al 9’ è proprio Zaccardo a provarci sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma la palla termina alta. Passano cinque minuti e il Milan passa ancora con Pazzini che, sfruttando un disimpegno errato di Radu, dai 20 metri scarica un destro potente e preciso trafiggendo Marchetti. É la sentenza definitiva, quella che condanna la Lazio a una sconfitta pesante, la terza consecutiva in trasferta. Il Milan allenata la pressione, anche se El Shaarawy va vicino al poker, mentre la Lazio prova ad alzare la testa con Hernanes e Floccari che, però, fanno il solletico ad Abbiati. Niang entra al posto di Pazzini e Robinho torna in campo subentrando a Boateng. Petkovic toglie Hernanes e Floccari, dentro Ederson e Saha. Cambia poco, anche perché è ancora il Milan a sfiorare il gol con Niang che, dal limite, coglie la traversa.  C’è tempo anche per una punizione calciata da Saha, ma Abbiati blocca. Finisce male quello che doveva essere uno spareggio per la Champions. La Lazio cade rumorosamente, conferma le sue difficoltà lontano dall’Olimpico, lascia il terzo posto al Milan, ma soprattutto recrimina per un arbitraggio, quello di Rizzoli, a dir poco inadeguato.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]