Si guarda verso Napoli, per dimenticare Madrid
Come un pugile suonato, il Milan cerca di rialzarsi dal tappeto del Santiago Bernabeu e di voltare pagina il più presto possibile. La parola d’ordine in casa rossonera è ‘sdrammatizzare’ ma si fiuta aria di cambiamenti dopo la sconfitta in Champions contro il Real, difficile da digerire non tanto per il punteggio quanto per l’assenza di qualità e gioco della squadra. L’opaca prestazione di Ronaldinho a supporto delle due punte fa riflettere Massimiliano Allegri che non è affranto ma – di certo – ha qualche motivo di preoccuparsi: gli errori tanti, troppi, la performance opaca e appannata di Ibrahimovic, Pato e Seedorf. Eppure nessun rimpianto sul modulo scelto (4-3-2-1) con Ronaldinho trequartista a supporto delle due punte. «Non potevamo difenderci a oltranza», ribadisce e aggiunge: «Non credo che con due mediani sarebbe cambiata la partita. In ogni caso il meglio lo abbiamo dato dopo il 20′ del primo tempo quando avevamo subito i due gol». «Dovevamo dare di più in apertura del match ed essere più cattivi nel primo quarto d’ora», insiste l’allenatore.
Un quarto d’ora maledetto segnato da un atteggiamento ‘molle’ della squadra che ha atteso l’avversario e perso tante palle, battuto costantemente in velocità da un brillante Real. Disatteso il teorema di Allegri, quello secondo il quale se si corre tutti, si corre meno. Ieri le cose non sono andate così e – probabilmente – contro il Napoli non è escluso che Boateng possa rilevare Seedorf, in attesa del recupero di Ambrosini. Pato ieri era la controfigura di se stesso: una prestazione sciagurata racchiusa nell’azione sfociata nella punizione trasformata in gol da Ronaldo. Pato – al limite dell’area – si è fatto anticipare da Xabi Alonso e ha dovuto commettere fallo per bloccarlo. Una punizione calciata da Cristiano Ronaldo, implacabile nell’infilare la palla nella crepa della barriera rossonera.
Un momento di svagatezza e confusione del brasiliano: «Avrebbe dovuto stare davanti e non dietro», commenta Allegri il quale ieri sera aveva parlato di approccio sbagliato al match. «Non so – risponde Seedorf dai microfoni di Milan Channel – cosa abbia voluto dire. È troppo generica come affermazione. È una sola partita: abbiamo sbagliato. Anche io sul primo gol del Real ho commesso un errore. Ma non è morto nessuno». Seedorf – finito sul banco degli accusati – non vuole appesantire il mood già abbastanza negativo: la fase a gironi della Champions non è finita e restano intatte le opportunità di passare il turno. Seedorf archivia la sconfitta e pensa al campionato, alla prossima partita, quella del posticipo di serie A contro il Napoli. L’occasione giusta per smaltire la sbornia triste di ieri notte della squadra, magari con un Thiago Silva in più.
[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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