Emanuelson come Gourcuff? Il rischio è un po’ quello. Mister Allegri si aspettava dall’olandese dal piede dolcissimo una prova dura e pura contro il Bayern Monaco. Soprattutto in chiave difensiva. Risposta purtroppo non pervenuta, da parte di Urby. Al riguardo i tifosi milanisti di buona memoria ricordano il Quadrangolare di Mosca di quattro anni fa, fine luglio/primi Agosto 2007 a Champions ancora fresca esattamente come frizzanti sono ancora oggi le bollicine dello Scudetto 2011. In Quadrangolare, a Mosca, contro Psv e Lokomotiv, Carlo Ancelotti mise alla prova Yoann Gourcuff. Del resto le partite di rodaggio estivo sono determinanti per questi giocatori, ancora da decifrare, non ancora collocati definitivamente in una fascia della rosa. Insomma nel 2007 il bretone andò male e il Milan corse ai ripari con Emerson.
Nessuna paura, è vero che il Puma fu un sostanziale fallimento ma il Club rossonero fu reattivo sul mercato per colmare la lacuna in attesa del responso del campo. Quattro anni dopo, oggi, anno di grazia 2011, il Milan ha preso abbastanza atto all’Allianz Arena del fatto che nel ruolo di mezz’ala sinistra alle spalle di Clarence Seedorf c’è il vuoto o quasi. E allora? Allora, con la stessa carica, forza su Montolivo. Via, milanisti, quei nasi arricciati. Riccardo è giocatore di carisma, molto motivato, assolutamente in grado di pompare gioco anche di qualità da quella zona del campo. Sogna da tempo la grande ribalta, conosce la Champions League dove ha vinto a Liverpool e dove strameritava di eliminare il Bayern di Robben, sa come si porta una fascia di capitano. In una squadra vuota come quella azzurra ai Mondiali Sudafricani dell’anno scorso, proprio Montolivo è stato fra i pochi a brillare e far bene in una squadra scarica e negativa è ulteriore titolo di merito a livello di tecnica e personalità. Nel massimo del rispetto per il Club viola e senza alcuna certezza sull’eventuale trattativa fra Milan e Fiorentina, nei dibattiti estivi sotto l’ombrellone Montolivo merita un sì convinto e motivato.
Il borsino del resto del mercato rossonero, in questo momento, a diverse settimane dalla fine delle contrattazioni, tenendo conto che tutto può cambiare da un momento all’altro è questo: Kakà difficile ma non impossibile; Fabregas: finchè non firma con il Barça si può ancora sognare. Lo spogliatoio? Il cuore batte per Ricky, la testa flirta con Cesc. In definitiva, certezze non ce ne sono ma qualcuno arriva di sicuro.
Sono felicissimo per la ripresa delle trasmissioni di Juventus Channel, dopo qualche giorno di impasse. Massima solidarietà ai colleghi della redazione e a tutti i tecnici e produttori del Canale. Forza! Superare i momenti difficili, rende più forti. La ripartenza segnala una volta di più quanto il presidente Agnelli tenga alla carica emozionale della propria storia e del proprio presente. Mi ribolle il sangue quando sento straparlare di Canali tematici come house-organ o qualcosa del genere, di veline e altre ciurlate nel manico. Se è per quello tutto il mondo della comunicazione è un house-organ. C’è quello dello scoop ad ogni costo, quello del commento anche ostentato e può esserci anche quello della Fede calcistica. C’è spazio per tutti in questo mondo. Ma attenzione, lo si può tranquillamente verificare ogni settimana sulle telecronache cosiddette faziose di Sky, quelle collocate sul secondo canale audio: ormai nel tifoso del calcio c’è un bisogno di complicità e di condivisione che, non sempre, il commento cosiddetto terzo e super partes riesce a soddisfare.
C’è bisogno, nel cuore del tifoso, di un giardino di casa. Un grande Club senza Canale tematico rinuncia ad una parte significativa del proprio orgoglio di appartenenza. E’ per questo che la speranza oggi è che anche i colleghi di Roma Channel con il loro bravissimo e appassionato direttore Alessandro Spartà possano riprendere quanto prima le trasmissioni. Forza, anche in questo caso senza se e senza ma. E’ un settore da non smettere mai di coltivare quello dei Canali tematici. In un calcio che indugia su brutte immagini, dall’incidente allo stadio al rimprovero dell’allenatore al Balotelli di turno, dal fallo in area di rigore mostrato con ossessività allo scazzo televisivo, i Club Channels sono un’oasi riservata ad un altro calcio. Che c’è e che ha diritto di cittadinanza, che non pretende di essere l’unico ma che ha diritto di non essere demolito: il calcio bello. Quello con la musica, con la storia, con le emozioni, con la critica costruttiva, con il commento approfondito a camino di casa acceso. Sappiano i colleghi di Roma Channel che sul Canale tematico rossonero è a disposizione tutto lo spazio necessario per seguire la loro parabola, convinti come siamo che comunque da parte del Club giallorosso ci sarà il massimo dell’attenzione sugli sviluppi della vicenda.
Caro presidente De Laurentiis, Lei deve affrontare Milan e Inter dopo le gare di Champions e allora non gioca più e se ne va. Si è chiesto come mai Milan e Inter che devono affrontare a loro volta il forte Napoli dopo duri confronti europei, non hanno fatto una piega? Eccola la vera contraddizione. Il Napoli ha impegnato tutta la sua estate per accreditarsi come grande Club ma alla prima vera grande occasione in cui deve sfoggiare l’aplomb e il carisma da grande società si rifugia sul primo motorino che passa per strada. L’anno scorso il Milan ebbe in sorte, dal calendario, la trasferta di Napoli pochi giorni dopo quella di Madrid in Champions League eppure non disse una parola. Quel Napoli-Milan poi si giocò di lunedì sera ma, attenzione, su richiesta del Napoli impegnato al giovedì in Europa League. Il Milan poteva teoricamente avere un vantaggio nel giocare alla domenica, ma non lo sfruttò. Così si comportano i grandi Club. L’augurio è che un presidente di personalità e giustamente ambizioso come Aurelio De Leurentiis non abbia bisogno, in futuro, di mettere le mani avanti in maniera così plateale.
A Genova sono convinti che, prima o poi, nel cuore di questa estate calda, Diego Milito finirà per tornare sotto la Nord del Grifone. Auguri ai tifosi rossoblù, ma se così fosse significherebbe che l’Inter avrà ritenuto di investire sull’attacco, magari su Tevez, quanto eventualmente ricavato dalla cessione di Sneijder. L’argentino è un talento raramente decisivo su cui ci sono, oggi, nel 2011, le stesse aspettative di crescita esistenti nel 2003. Conoscendo i toni con cui i tifosi interisti parlano di Antonio Cassano, restiamo convinti, in attesa della prova del campo che può confermare o smentire qualsiasi previsione, che finiranno per utilizzare gli stessi termini anche nei confronti di Carlitos Tevez. Evidentemente l’Inter si fida del proprio giovanissimo centrocampo, Auguri!
[Mauro Suma – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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