Un altro stop per Alexandre Pato. L’ennesimo, viene da dire, per uno dei calciatori più promettenti sulla faccia della Terra, un campione che a diciassette anni batteva il Barça – non quello degli imbattibili, ma c’era pur sempre un extraterrestre di nome Ronaldinho – e guadagnava la Coppa del Mondo per Club. A diciotto anni, in Italia, esordiva con una rete al Napoli, sintesi di un bagaglio tecnico invidiabile e di una capacità tattica già di livello superiore.
Il Milan a questo punto si interroga, dopo la quasi cessione invernale per una cifra comunque meno importante di quanto sarebbe auspicabile aspettarsi. I 28 milioni fissi più 7 variabili (che però non trovavano d’accordo L’Equipe, primo giornale sportivo francese) assomigliavano a un saldo di metà stagione. Pato ha ancora ventidue anni e ha già siglato più di 70 centri in carriera alla media invidiabile di 0,43 gol a partita.
Media crollata nell’ultimo periodo, soprattutto in campionato dove le presenze sono 11 a fronte della malinconica rete con il Chievo, unica nel suo percorso stagionale. Invece gli infortuni, quelli sì, continuano a farsi sentire. Affaticamenti muscolari che gli fanno saltare molte gare, riposi precauzionali che non incidono su un fisico che sembra sempre più di cristallo.
Il bivio è vicino all’essere imboccato. Il Paris Saint Germain ritornerà alla carica in estate, cosa fare? Pato ha già detto di volere rimanere – c’è in ballo un rinnovo di contratto, un aumento salariale che potrebbe non essere il benvenuto per la società di Milanello -, ma realisticamente bisogna fare i conti con un giocatore che passa troppo tempo in infermeria e non ha mai – negli ultimi tre anni – neanche sfiorato le trenta presenze in campionato, senza peraltro avere infortuni di lunghissimo cabotaggio.
Quasi impossibile, in questo senso, affidare le chiavi del proprio attacco totalmente nelle mani di un Pato che rimane sicuramente un top player, ma che risulta spesso e volentieri a mezzo servizio. Senza contare che Ibra i suoi bei problemi col brasiliano li ha già avuti.
Il dilemma rimane, quindi: accettare o non accettare i capitali che arrivano dal Qatar, via Parigi? L’ultimo infortunio – che lo costringerà a saltare il Palermo – oltre al solito spettro del fair play aleggiante sempre di più col passare dei mesi, sembrerebbe dare già una risposta.
[Andrea Losapio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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