Non sono passati nemmeno sette giorni dalla sconfitta subita contro il Barcellona in terra catalana, ma i rossoneri di Allegri devono tornare subito in campo ed affrontare il Palermo in una gara importantissima e molto delicata dal punto di vista psicologico: in molti infatti sono curiosi di capire se il Milan accuserà il contraccolpo di una sconfitta così ampia sia nei numeri che nella mole di gioco espressa e, come se non bastasse, negli ultimi giorni si sono di nuovo addensate le nubi sulla testa di Massimiliano Allegri con il riemergere di voci su un possibile divorzio a fine stagione tra l’allenatore Livornese e la società di Via Turati.
Certo, tornare subito in campo delle volte non è neppure un male, perchè fornisce la pronta occasione per liberarsi dalle paure con una prova convincente ed un risultato rotondo: e così è quasi sempre stato nella storia rossonera. Dopo un’eliminazione europea il Milan ha vinto 10 volte su 17 precedenti: l’anno scorso però le cose andarono diversamente e dopo l’eliminazione subita ancora per mano dei catalani i rossoneri persero contro la Fiorentina e abdicarono di fatto in favore della Juventus di Antonio Conte. La strada scelta da Massimiliano Allegri per esorcizzare la paura è quella di affidarsi a molti giocatori che non sono scesi in campo nella sfida contro il Barcellona: Bonera al posto di Mexes, De Sciglio al posto dello squalificato Constant, probabile occasione per Traorè dal primo minuto a centrocampo e Balotelli centravanti.
L’AVVERSARIO
Altro fattore che contribuirà ad aumentare le incertezze riguardo alla sfida di San Siro è Giuseppe Sannino: l’allenatore è stato richiamato al timone dei siciliani per provare a raddrizzare una situazione che in questo momento sembra essere disperata. In questo modo, non si hanno grandi parametri per valutare il Palermo, dal momento che Sannino è stato alla guida dei rosanero per 3 sole giornate all’inizio del campionato. Possiamo quindi fare considerazioni generali sulla filosofia di gioco del tecnico, riferendoci principalmente alla sua precedente esperienza a Siena: Sannino è un allenatore molto preparato dal punto di vista tattico, le difese che mette in campo sono spesso ordinate e c’è grande attenzione alla distanza tra i reparti, sempre molto corta per permettere raddoppi e chiusure in appoggio. Sarà molto difficile però vedere tutto questo già da domani pomeriggio dal momento che il Palermo è una squadra in evidente confusione psicologica: è molto probabile che Sannino faccia leva principalmente sull’orgoglio dei suoi giocatori e punti a mettere in campo una prestazione prima di tutto grintosa per sopperire alla carenza di organizzazione tattica e qualitativa che questa squadra porta inevitabilmente con sè.
LA MOSSA TATTICA: Per quanto appena detto risulta logico che sarà una partita che si giocherà ancor prima che in campo, sul piano psicologico. Da una parte una squadra che deve reagire alla pesante sconfitta di Champions, dall’altra una squadra non avvezza alle posizioni basse della classifica ma che è in dovere di provare a far punti ad ogni occasione. Mi aspetto una prova da trascinatore di Balotelli che ha la prima vera occasione per dimostrare che potrà costituire uno dei leader di questa squadra in futuro; approvo anche la scelta di ributtare subito nella mischia Niang dopo il palo colpito al camp nou: il giocatore è giovane e ha bisogno di scrollarsi prontamente di dosso lo choc derivante da quell’errore.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]