Milan-Parma: la chiave tattica

La conferenza stampa di Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida interna contro il Parma del grande ex e possibile successore Roberto Donadoni, lascia spazio a pochi dubbi: i continui riferimenti nelle domande dei giornalisti e le scelte di formazione preannunciate in modo più o meno ufficiale lasciano presagire che la sfida con il Barcellona di Leo Messi e compagni influenzerà questa gara di campionato rossonera. Il riflesso più evidente è la scelta di far partire Stephan El Sharaawy dalla panchina, ma il ragazzo ha dimostrato nelle ultime sfide di aver bisogno di un turno di riposo, dopo aver giocato ininterrottamente dall’inizio della stagione: scelta dunque condivisibile, quella di Allegri.

L’AVVERSARIO

Sarebbe però un errore pensare che quella contro il Parma sarà una gara semplice per i rossoneri. Il Parma, anche se sta vivendo un momento di fisiologico appannamento visti i primi mesi giocati al massimo da parte dei ragazzi di Donadoni, sosta ancora nella parte destra della classifica, e questo fa capire quanto di buono è stato fatto nei mesi precedenti. Il modulo, sulla carta un 4-3-3, non deve ingannare troppo: Donadoni ha come principale influsso quello di Fabio Capello che ha inculcato nella mente del suo allievo l’importanza di avere un centrocampo molto folto e capace di fare filtro. Le formazioni di Donadoni infatti presentano sempre una linea mediana difficile da superare, e scorrendo i nomi dati nelle formazioni della vigilia capiamo che sarà facilmente così anche questa sera. I due esterni d’attacco infatti sono Biabiany e Sansone: facile ipotizzare che almeno il secondo in fase di non possesso scenderà sulla linea mediana per cercare di portare superiorità numerica in mezzo al campo.

LA CHIAVE TATTICA: Il ritorno di Montolivo rappresenta di sicuro una buona notizia per tutto il Milan: mi aspetto quindi di vedere una formazione che non palesi quei problemi di costruzione del gioco visti a Cagliari, i quali sono costati punti preziosi nella corsa al terzo posto. Contro una squadra molto attenta alla linea di centrocampo come storicamente si presentano le squadre di Donadoni, sarà fondamentale il lavoro di ripiegamento dei due esterni d’attacco, Niang e stando alle indiscrezioni Bojan. I due non dovranno preoccuparsi solo di offendere, ma dovranno eseguire puntuali ripiegamenti: il rischio è quello di farsi trovare sistematicamente in inferiorità numerica in mezzo al campo, errore che il Milan non deve assolutamente commettere.

DA SCHIERARE:Quasi tutte le scelte di Allegri convincono, considerando che dietro ad alcune c’è la preoccupazione per la sfida di Champions contro il Barcellona. Personalmente, sono molto curioso di assistere al debutto di Zaccardo, se Allegri dovesse optare per lui, come difensore centrale: il giocatore dovrebbe conoscere bene caratteristiche e movimenti tipici dei suoi ex-compagni, quindi potrebbe dare un contributo importante alla retroguardia rossonera.

DA EVITARE: Reputo che la chiave di questa sfida sia rappresentata dei ripiegamenti degli esterni d’attacco rossoneri, come detto prima. Per questo l’unica scelta che mi lascia poco convinto è quella di Bojan per il ruolo di esterno sinistro. Il giovane spagnolo ha dimostrato di puntare molto spesso il proprio diretto avversario, avventurandosi in pericolosi dribbling, e di non amare particolarmente il lavoro di sacrificio: insomma, è il tipico giocatore che potrebbe creare i presupposti per la superiorità numerica dell’avversario a centrocampo. Forse per quel ruolo, come vice-El Sharaawy, avrei visto meglio Boateng, sempre bisognoso di una partita che lo rilanci e gli faccia ritrovare le convinzioni che da troppo tempo sembrano smarrite.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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