Oltre a questo però, il campo ha mandato un chiaro bollettino ai naviganti da seguire per il futuro. Robinho, almeno questa è la mia impressione, ha parlato chiaro all’Olimpico. Giocate di alta qualità abbinate a momenti di apatia. Il ragazzo ha ancora tanto da dire ma ha perso l’ispirazione e, pur non capendone a pieno le cause, bisogna farci i conti. Montolivo, che come detto viaggiava come un vaporetto a Novembre e inizio Dicembre, è parso stanco. Quando è stanco non è lucido con il pallone e fatica a trovare la posizione. In difesa Yepes è andato invece incontro alla più classica delle partite bucate. Ha sbagliato tutto, mostrando chiaramente come anche un giocatore e un uomo del suo spessore vada in difficoltà quando chiamato a giocare troppe partite filate e di alto livello atletico e tecnico.
Se anche i più convincenti di inizio stagione vanno in difficoltà in questo modo, chiaramente urgono rinforzi “reali” in tutto il campo. Sono sicuro che anche i tifosi più affascinati dai grandi attaccanti, potendo scegliere, spenderebbero fino all’ultimo centesimo disponibile alla ricerca di un difensore che non vada sotto nel gioco aereo e di un centrocampista capace di fare le due fasi senza perdersi in un bicchier d’acqua col pallone tra i piedi. La dirigenza deve, per forza di cose, aver capito che un mercato di gennaio convincente non serve tanto a soddisfare i capricci dei tifosi ma a valorizzare l’opera di ringiovanimento che si sta provando a fare e a salvaguardare quel bilancio attivo decantato da Galliani. Perchè, come è ovvio, se non si va in Europa i risparmi di oggi diventeranno il ridimensionamento di domani. Questo non è accettabile.
[Elia Lavelli – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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