Milan Giovani o Milan Young, chiamatelo come preferite, è il progetto studiato dalla società rossonera per aprire un nuovo ciclo vincente che, nel giro di qualche anno, potrebbe riportare il Diavolo sul tetto del mondo. Questo piano per il futuro, in realtà, non ha un nome ufficiale, anche perché è nato quasi per caso. O meglio, è nato anche come conseguenza (o causa, dipende dai punti di vista) di quanto accaduto in estate, con le cessioni illustri di Ibrahimovic e Thiago Silva e con la smobilitazione della vecchia guardia. Queste partenze, se da un lato hanno lasciato sgomenti i tifosi e una profonda voragine nello spogliatoio milanista, dall’altro lato hanno favorito quel processo di rinnovamento, che oggi chiamiamo “Milan Giovani” o “Milan Young”.
Probabilmente, il ringiovanimento andava fatto per gradi e, probabilmente, già qualche anno fa. In ogni caso, dopo lo choc iniziale, le cose si sono indirizzate sulla strada giusta. La Prima squadra ha trovato armonia e un assetto tattico, il 4-3-3 allegriano, che lo staff tecnico, in accordo con la società, ha deciso di applicare a tutte le squadre del settore giovanile, un po’ come fanno già da anni l’Ajax o il Barcellona. Anche l’operazioni di mercato ora vengono ponderate nell’ottica di un progetto più ampio a lunga gittata: ecco, allora, che si spiegano alla perfezione gli investimenti per i vari El Shaarawy, Balotelli, Montolivo, Salamon e Saponara, senza dimenticare gente come De Sciglio, ovvero il frutto di questo lavoro progettuale all’interno del settore giovanile, che dovrà sfornare sempre più spesso potenziali campioni. A coordinare il tutto sarà certamente Adriano Galliani ma soprattutto l’allenatore Massimiliano Allegri, che, se concluderà la stagione in maniera positiva, potrebbe restare alla guida di questo progetto per molti anni, andando di conseguenza ad aprire quel ciclo vincente tanto desiderato dai tifosi milanisti.
[Enrico Fonte – Fonte: www.ilveromilanista.it]