C’è tutto un mondo dietro Milan-Roma. O meglio, c’è stato. Si, perchè pensare a quella contro i rossoneri come ad una gara tra compagini “amiche” risulta piuttosto strano a chi, nel tempo, ha assistito all’evoluzione del rapporto tra le dirigenze:
la storia recente ha visto la Roma, nell’ordine, contro il duopolio Juventus-Milan ed ultimamente opposta alla scorbutica l’Inter. Lo scontro è sempre stato acceso, verbale entro ed oltre i limiti, del resto Franco Sensi non ha mai nascosto il “prurito” che gli procuravano i vari Moggi, Giraudo e Galliani. A Natale non c’erano auguri da scambiarsi, il rito non prevedeva parole dolci o ammiccamenti, la battaglia era aperta ogni giorno, festività comprese. Non se le mandavano a dire: Franco Sensi ed il suo carattere senza mezze misure si erano prefissati un obiettivo, una rivoluzione calcistica che partisse dall’alto, una pulizia generale delle vecchie abitudini e dei modi di fare cristallizzati nel tempo.
Dietro lo specchio, però, agivano indisturbati burattinai dalla tecnica raffinata, forgiata da anni di indiscussa (ed ufficiosa) leadership. La presenza e la voce di Sensi erano cominciate come un fastidio trascurabile: ciclicamente qualcuno provava a mettere i bastoni tra le ruote di una macchina perfetta, capace di spartirsi tutto lo spartibile, avevano imparato a pazientare, si otteneva di più stringendo mani e poi pugnalando alle spalle che affrontando di petto una minaccia “appena accennata”. Il fastidio, nel tempo, era cresciuto sempre di più, diventando quasi un passatempo: “lasciatelo perdere, tanto sta morendo…” il commiato all’uscita di una cena a Villa Pacelli, l’emblema di una “classe” dimenticata chissà dove.
Offese e insulti, sintesi del rapporto tra Franco e Adriano con Rosella a fare da mediatrice nell’ultimo periodo di presidenza del papà: le cose stavano cambiando, si intuiva da come le parti andavano mano mano riavvicinandosi, un rapporto da ricucire tramite frasi al miele e favori da scambiarsi. “La Roma è una società amica, mai le faremmo degli sgarbi” ha ripetuto più volte Galliani parlando di mercato. “Galliani lo sento spesso, gli ho augurato buon Natale” la candida ammissione del presidente giallorosso. L’amicizia è agli antipodi rispetto all’odio, a nessuno è dato sapere quale dei due sia il sentimento più giusto: atteniamoci ai fatti e, senza tornare troppo indietro, ricordiamo il Milan-Roma scandaloso dello scorso anno “ripagato” dall’affare Borriello (mica lo regalano, la Roma la pagherà, eccome se lo pagherà…), due episodi che non pesano allo stesso modo, in particolare se andiamo a guardare come è andata a finire la stagione passata…
[Mirko Porcari – Fonte: www.vocegiallorossa.it]