Milan-Sampdoria 1-1: l’analisi del match

MILANO – La trentesima giornata di serie A si chiude con il posticipo di San Siro che vede in campo Milan e Sampdoria, si gioca per l’Europa, almeno questo hanno nella testa i rossoneri che, seppure ancor lontani dalle zone che contano, stanno lentamente risalendo dando incoraggianti segnali di crescita. I liguri di Mihajlovic, accostato da molti media anche alla panchina dei meneghini, arrivano dalla sconfitta di Firenze, che ha chiuso una striscia di 4 successi consecutivi, e si presentano con un 4-2-3-1 con in attacco Eto’o, Eder ed Okaka, mentre Muriel si deve accontentare della panchina. I rossoneri sono invece reduci da due successi e cercano il tris, impresa finora mai riuscita in stagione. Inzaghi propone la stessa formazione dell’ultimo turno in un, finalmente, convincente  4-3-3 con Menez e Cerci sulle fasce e Destro terminale centrale, difesa confermata e centrocampo con Van Ginkel, De Jong ed il recuperato Bonaventura che vince il ballottaggio con Poli.

Primo tempo. Ritmi alti e gran confusione in avvio di partita con tanti errori da una parte e dall’altra, bisogna aspettare così quasi un quarto d’ora per la prima emozione, la regala Van Ginkel con un rasoterra dal limite che, in tuffo, Viviano devia in angolo. Ci riprova l’olandese un minuto dopo, questa volta la sfera termina larga. La risposta dei liguri arriva al 22′ e parte dal piede fatato di Eto’o che calcia a giro dal limite, la sfera si perde però a lato, non di molto. Al 26′ l’azione personale di Menez è straordinaria, supera tre uomini in dribbling e lascia, di tacco in area, ad Abate, la conclusione del laterale è però sballatissima. La partita è indubbiamente complicata, i blucerchiati chiudono tutti i varchi, il Milan fatica a creare opportunità da rete, al 29′, al volo, sugli sviluppi di un angolo, ci prova Antonelli, la sfera finisce alta, 1′ dopo ci prova di testa Destro, controlla in due tempi Viviano. Cresce nel finale di tempo la squadra di Inzaghi che riesce a trovare qualche varco, ma gli attenti difensori ospiti riescono a salvare prima su Cerci, poi su Bonaventura, ben liberati in area, in ripartenza risponde poi Okaka che calcia a lato dai 25 metri. Dopo un piccolo black out elettrico se ne va sul fondo Cerci che centra per Destro, la deviazione volante del centravanti è però debole e Viviano para senza problemi, al 42′ è il solito Cerci a calciare dal limite, ma la conclusione è telefonata e Viviano controlla senza problemi. La miglior chance per i rossoneri arriva proprio in conclusione di prima frazione, al 44′, sempre sui piedi dell’ex granata, il tiro dal limite è però impreciso e si perde alto.

Secondo tempo. In apertura di ripresa due azioni in copia carbone, prima è l’ex Mesbah ad arrivare sul fondo e centrare per Okaka che tocca male a lato da due passi, poi è Antonelliche, liberato da Menez, centra forte dal fondo, Viviano respinge corto, salva tutto in scivolataObiang. I rossoneri iniziano a perdere le distanze tra i reparti, nel tentativo di attaccare a pieno organico, facilitando così le ripartenze di una Sampdoria ora più pericolosa. All’8′, su punizione dal limite,  Eder costringe Lopez, con una traiettoria insidiosa, a deviare in angolo, non senza difficoltà. Al 12′, su una letale ripartenza lanciata da un errato colpo di tacco di Menez, Eto’o traccheggia un attimo al limite dell’area e poi serve Soriano, tutto solo in area, il tiro del centrocampista non da scampo a Lopez portando avanti i suoi. Al 17′ primo cambio per Inzaghi: fuori Cerci (il più positivo, fin qui, dei tre attaccanti) e dentro Suso con il modulo che diventa un 4-4-2. Risponde al 20′ Mihajlovic che sostituisce Soriano conDuncan. Al 24′ una bella iniziativa di Menez è chiusa da un cross dal fondo su cui si avventa Destro trovando però il corpo di Palombo come ostacolo insormontabile. Al 25′ esce Abate per De Sciglio. Al 28′ fuori Okaka e dentro Muriel. Sugli sviluppi di un angolo va a colpire di testa Mexes, salva, quasi sulla riga, deviando in angolo Duncan, sul successivo corner, al 29′, ci prova De Jong in acrobazia, Duncan ci mette il ginocchio e per Viviano, questa volta, non c’è nulla da fare, 1-1 nel momento più difficile dei rossoneri. Al 31′ si fa male Destro, in un contrasto con Mesbah, al suo posto entra l’ex blucerchiato Pazzini. Al 37′ è clamoroso il palo colto con uno splendido tiro a giro da Suso, servito al limite da Menez. I generosi tentativi nel finale dei rossoneri non sfociano in clamorose occasioni.

Finisce con un pareggio, sostanzialmente giusto, che premia gli ospiti per la partita attenta ed autorevole, in cui hanno concesso davvero pochissimo agli avversari, confermandosi squadra quadrata e ben organizzata. Il Milan dunque non ce la fa, non arriva il terzo successo consecutivo e senza di esso non viene neppure ridotto lo svantaggio dalle posizioni che valgono l’Europa. I rossoneri hanno provato a fare gioco, ma, su ritmi bassi, e con poche idee, è stato praticamente impossibile rendersi pericolosi con continuità. La squadra si è confermata in crescita,attenta ed applicata, ma non è bastato contro una compagine che è parsa avere decisamente qualcosa in più.

Il vantaggio sull’Inter, in previsione del derby nel prossimo turno, si è ridotto ad un sol punto, le speranze di catturare un posto in Europa sono crollate, non resta dunque che proseguire nella crescita in vista della prossima stagione.

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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