Il Milan ha sempre abituato i suoi tifosi a colpi dell’ultimo minuto, colpi magari inaspettati rivelatasi poi azzeccati. Questa sessione di mercato però sembra essere la continuazione di quella dell’estate scorsa. Pochi investimenti e cessioni illustri. Una differenza però c’è. Se il Milan dovesse incassare tanti quattrini dalla vendita di uno o più dei suoi Big, di sicuro li reinvestirebbe per comprare altri giocatori, cosa che non fece l’anno passato.
Il problema è che la politica della società, e purtroppo non lo sarà solo per questa stagione, è la seguente: se parte qualcuno arriva qualcuno, altrimenti la squadra rimane quella che è. Bene, non proprio il massimo della vita, considerando che il Milan è nettamente un gradino al di sotto di Juventus e anche Napoli, specie se Cavani dovesse andare via e De Laurentis spendere i quasi 60 milioni intascati per rinforzare l’ìntera rosa.
Senza acquisti di livello, specie a centrocampo l’obiettivo rossonero del prossimo anno sarà nuovamente il terzo posto e non di più. Nessuno può pretendere che il Milan dei vari De Jong, Muntari, Traorè, Nocerino possa lottare ad armi pari con la strapotenza Juventus, dominatrice in italia da due anni a questa parte.
Il rischio, in caso di stagione fac simile a quella appena conclusa, è quello di gettare le maggiori colpe addosso a Massimiliano Allegri, non proprio il cocco di Berlusconi, che al primo momento di difficoltà potrebbe essere preso di mira in modo ingiustificato.
E nonostante la presenza di Balotelli dall’inizio dell’anno, gli obiettivi non cambiano. Se non si investe non si vince, salvo miracoli sportivi forse irripetibili. L’asticella non può e non deve essere alzata nè da Galliani, nè da Berlusconi, desideroso di ammirare un Milan vincente e spettacolare senza spendere un euro.
Se non si hanno in rosa i vari Messi, Ronaldo, Iniesta, Ribery, Ibrahimovic, Pirlo, Xavi tutto diventa più complicato. Sono i giocatori che scendono in campo e non gli allenatori. Se la rosa possiede un elevato tasso di qualità, allora sì che ci sono buone possibilità che a fine stagione possa trionfare, altrimenti l’impresa diventa quasi utopica, impresa che nemmeno il miglior allenatore del mondo sarebbe in grado di compiere.
Prima o poi il calcio italiano tornerà sul tetto del mondo, prima o poi il Milan riuscirà a tornare il Milan con la M maiuscola, trionfare in Italia e in Europa…più prima o più poi?
[Isaac Cozzi – Fonte: www.ilveromilanista.it]