Milan-Siena: la chiave tattica

Dopo la sosta natalizia, e dopo aver appreso la notizia della cessione di Pato al Corinthians per 15 milioni di euro, il Milan torna a pensare a classifica e calcio giocato, ospitando il Siena ultimo in classifica a San Siro Domenica pomeriggio.

Le condizioni in cui si presentano i rossoneri, sia dal punto di vista psicologico che fisico, non sono di certo le migliori: c’è da digerire ancora a pieno la cessione di Pato e l’altalenante trattativa per quella di Robinho che tolgono uomini e certezze alla causa di Allegri [bisognerà essere bravi a non farsi distrarre quindi dai discorsi di mercato ndr] e c’è da gestire una vera e propria emergenza nel reparto arretrato il quale, tra squalifiche [Mexes] ed infortuni [Zapata, Bonera e Yepes] potrà contare su un solo centrale di ruolo, Acerbi, al quale il tecnico dovrà quasi obbligatoriamente affiancare Ambrosini, in un ruolo che ha già provato a rivestire in passato in situazioni di emergenza.

Proprio il confronto tra le due difese è l’aspetto più interessante di questo incontro: i rossoneri infatti, attualmente al sesto posto in classifica, hanno subito gli stessi gol del Siena [26], che occupa l’ ultima posizione. Dato allarmante, sul quale la società dovrà riflettere, e possibilmente intervenire sul mercato. Magari tenendo gli occhi bene aperti proprio domani pomeriggio e sfruttando l’occasione per guardare da vicino la prestazione di Neto, centrale portoghese classe ’88 che sta facendo molto bene ed ha già attirato l’attenzione di alcuni club di prima fascia italiani; pagato 1,7 milioni il giocatore è uno dei punti fermi della squadra toscana e sta facendo vedere in questi primi mesi di Serie A una personalità, un’eleganza ed una pulizia di intervento che stanno impressionando tutti gli addetti ai lavori. E’ su affari di questo tipo che i rossoneri devono costruire il proprio futuro.

LA CHIAVE TATTICA: Il 3-5-2 scelto da Iachini per questa sfida potrebbe facilmente rivelarsi un 5-3-2 sul campo di San Siro. Sarà importante verificare lo stato di salute della squadra di Allegri, che dovrà sopperire con il collettivo alle assenze che hanno falcidiato la difesa. Il Milan dovrà tenere il pallino del gioco conservando un possesso alto della sfera per la maggior parte del tempo, ed avere pazienza nel cercare il varco giusto nella difesa Toscana, che potrebbe essere verosimilmente molto bassa ed attentissima nelle chiusure.

DA SCHIERARE: Sono molto curioso di vedere Muntari all’opera nel ruolo di de Jong. Con il Ghanese, il Milan torna ad avere un giocatore importante in mezzo al campo, molto adatto a svolgere il lavoro che gli chiede Allegri; pressing basso, discreto fraseggio e, in aggiunta al compagno Olandese infortunato fino al termine della stagione, la possibilità di sfruttare il tiro da fuori. Sono convinto che Muntari sarà un giocatore fondamentale per il cammino del Milan da qui al termine della stagione, un jolly di centrocampo adatto a coprire alcuni dei difetti della squadra rossonera. Non mi aspetto fuochi d’artificio da subito [il giocatore avrà addosso un bel po’ di ruggine da smaltire, dovuta alla prolungata inattività], ma in ogni caso mi attendo un 50-60 minuti di buona intensità e grande voglia da parte del centrocampista Africano.

DA EVITARE: Allegri sembra intenzionato ad insistere su Boateng nel ruolo di centravanti atipico, posizionamento nel quale ha collezionato molti voti al di sotto del sei ed una sola realizzazione; bisogna prendere atto che nel 4-3-3 non esiste un ruolo per Boateng, a meno che non lo si voglia provare come terzo di centrocampo. Il nuovo corso del Milan non può prescindere dal concedere fiducia ai giovani? Ebbene, il Milan ha un centravanti appena maggiorenne in panchina da provare..

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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