IL TOP: NOCERINO. Questa volta non c’è Ibra che tenga, nel senso che nonostante lo svedese sia costantemente fra i migliori in campo, non posso esimermi dal lodare lo straordinario Antonio Nocerino che, proprio insieme a Ibrahimovic, sta formando una strana coppia del gol e l’aggettivo è riferito proprio alla sua presenza in un ruolo, quello del cannoniere, insolito per lui e che dovrebbe toccare ad altri, ma che, invece, lui sta interpretando con una naturalezza che ha del sensazionale per chi veniva considerato un centrocampista dai piedi ruvidi e, molto probabilmente, era arrivato al Milan solo come vice-Gattuso. In realtà il suo acquisto last-minute e low-cost alla fine del mercato aveva fatto storcere il naso a molti, perchè dopo un’estate intera a parlare di “Mister X” assegnandogli i nomi più famosi e costosi sul mercato, Galliani aveva stupito tutti portando a Milano Aquilani e, appunto, Nocerino ad un prezzo incredibilmente basso per un giocatore che era ed è pur sempre nel giro della Nazionale di Cesare Prandelli.
Il suo inserimento in squadra è stato favorito dall’infortunio di Gattuso, ma poi il centrocampista proveniente dal Palermo si è meritato il posto da titolare con ottime prestazioni e segnando una quantità di gol impressionante per uno come lui. Ovviamente è diventato ben presto un pilastro fondamentale del Milan di Allegri, perchè il tecnico rossonero apprezza molto i centrocampisti che si inseriscono in zona gol e, proprio per questo, chiede alle punte di svariare molto su tutto il fronte di attacco, di allargarsi, di rientrare e di favorire i movimenti “alla Nocerino”; non è un caso che Antonio abbia segnato parecchi gol “stile Inzaghi”, ovvero appoggiando facilmente in rete il pallone a pochi passi dalla porta e questo è un tipo di azione che fa impazzire di gioia Allegri e che è riuscita anche a Cagliari, ma il nome di Nocerino non è entrato nel tabellino dei marcatori solo perchè prima di lui è arrivato sul pallone Pisano, che lo ha spinto in porta proprio nel disperato tentativo di evitare che lo facesse il Noce.
Ovviamente il contributo di Nocerino non si limita ai gol (già sei, diciamo sei e mezzo), perchè compie egregiamente anche i compiti per cui in effetti è stato portato al Milan: corre, pressa, recupera palloni, costruisce gioco, dà l’esempio e trascina quando altri sembrano meno grintosi e motivati; in parole povere è indispensabile per questo Milan, sembra già uno dei senatori del gruppo e, non a caso, la sua assenza si è fatta sentire a Bologna, dove non ha potuto giocare per un fastidio muscolare di cui era stato vittima a Praga, in una partita inutile in cui, chissà perchè, è stato fatto giocare invece di farlo riposare. Fra i migliori in campo sia contro il Siena che a Cagliari, questa volta il top della settimana è sicuramente lui, perchè lo meritava già da tempo e finalmente ho dato ad Antonio ciò che è di Antonio, perchè non si vive di solo Ibra ed è fantastico avere in squadra un giocatore che tira la carretta da umile gregario ma sa anche segnare a ritmi da vero cannoniere; il Milan aveva bisogno di un giocatore così e averlo acquistato a prezzo di saldo è un grosso merito di Galliani, non a caso entrato nella “Hall of Fame” del calcio italiano, proprio perchè sa fare mercato non solo spendendo, ma anche mostrando competenza e fiuto per l’affare e mai affare fu migliore dell’acquisto di Antonio Nocerino, che sta vivendo una stagione assolutamente straordinaria.
IL FLOP: PATO. Se Nocerino è il secondo miglior marcatore del Milan, c’è indubbiamente molto merito suo, ma anche demerito dei vari partner d’attacco di Ibrahimovic e fra questi c’è sicuramente Pato, che nella settimana in questione ha giocato poco (due spezzoni finali di partita) ma è riuscito a sbagliare almeno quattro gol, per colpa anche della sfortuna (nella partita contro il Siena un tiro a colpo sicuro è stato deviato fortuitamente con il corpo da un difensore), ma non solo, visto che fra le doti di un grande attaccante dovrebbe esserci il fiuto del gol che il Papero sembra aver smarrito entrando in letargo invernale. Il presidente Berlusconi ha speso parole importanti per lui, non solo perchè è il fidanzato della figlia Barbara, ma perchè crede molto nel ragazzo e vorrebbe vedere una squadra molto offensiva e infarcita di punte e trequartisti.
Allegri la pensa diversamente e ad ogni vigilia si trova con l’amletico dubbio che riguarda la scelta fra Robinho e Pato, che hanno caratteristiche diverse, ma in questo momento sono accomunati dalla latitanza in zona gol. Nelle ultime due partite il tecnico ha dato fiducia a Robinho, nella speranza che un po’ di panchina fosse da stimolo per Pato, che molte volte gioca con superficialità e sufficienza e dà l’impressione di impegnarsi poco puntando solo sulle sue straordinarie doti tecniche e sulla sua velocità. Un allenatore che lo conosce bene, Carlo Ancelotti, che per primo lo ha avuto in squadra al suo arrivo in Italia, ha detto proprio la stessa cosa, sottolineando che se il Papero ci mettesse più impegno e determinazione sia in allenamento che in partita, sarebbe già ora giocatore da Pallone d’Oro, perchè ha grandissime qualità ma non sempre riesce ad esprimerle, limitandosi a rari lampi troppo isolati. I tanti infortuni muscolari che lo hanno bloccato per molti mesi nelle ultime due stagioni, non sono certo stati d’aiuto, anzi hanno forse bloccato un po’ la sua voglia di bruciare gli avversari in velocità con i suoi scatti; il tentativo di trasformarlo in prima punta ha fatto il resto e ora Pato sembra un po’ spaesato e fatica a fare il salto di qualità che ci si attenderebbe da lui.
Metterlo dietro la lavagna e considerarlo un flop avendo giocato solo pochi minuti ad incontri già decisi può sembrare una crudeltà da parte mia, ma penso di interpretare tutta la delusione del popolo rossonero che ormai da anni attende la definitiva consacrazione di questo ragazzo, si esalta ad ogni sua rara prodezza e ci rimane male quando lo vede ciondolare per il campo svogliato o sbagliare gol in serie. Il Milan vuole puntare molto su Pato, ma il campione brasiliano deve finalmente uscire dal letargo per evitare di essere messo in dubbio, perchè Allegri non guarda in faccia a nessuno, nemmeno al genero del presidente…
[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]