I rossoneri infatti hanno vissuto i primi mesi in uno stato confusionale dal punto di vista tattico: la squadra ampiamente rimaneggiata a confronto con la rosa della precedente stagione, unita alla partenza lenta che è tipica delle squadre allenate da Massimiliano Allegri, hanno creato non pochi problemi al Milan che si è ritrovato dopo due mesi sul fondo della classifica di serie A. Strada facendo però il Milan ha trovato una sua precisa identità con il 4-3-3 e da lì in avanti la stagione ha cambiato faccia: sconfitte ridotte al minimo [negli ultimi mesi solamente la Roma prima di Natale, il Barcellona al Camp Nou e la Juventus in Coppa Italia hanno battuto i rossoneri], gioco ritrovato e fase difensiva che inizia a mostrare un pizzico di affidabilità in più. Psicologicamente e fisicamente però passare l’intero campionato ad inseguire può rivelarsi estremamente logorante: obbliga la squadra a fare risultato in tutte le sfide e non permette di fare calcoli o impostare rotazioni. É per questo che il calo fisico del Milan era da mettere in conto: impensabile che prima o poi i rossoneri non avrebbero abbassato il ritmo.
A Gennaio Galliani e il mercato avevano regalato ad Allegri un ottimo salvagente: Mario Balotelli. Il ragazzo si è integrato prontamente nella squadra e per le proprie caratteristiche di gioco ha coperto la frenata dal punto di vista del ritmo e conseguentemente del gioco che iniziava a palesarsi: Balotelli è infatti un giocatore che per caratteristiche tende a porsi al centro del gioco, tocca molti palloni e fa quindi correre di meno i giocatori attorno a sè. Con i suoi gol poi ha contribuito a tenere su ottimi livelli il rendimento del reparto offensivo. Ma la squalifica dell’ex Manchester City riapre il problema del calo fisico della squadra. Andiamo dunque ad analizzare in dettaglio la situazione di ogni reparto, mettendo in evidenza i giocatori più in forma e quelli che invece sembrano accusare un momento di flessione, provando ad individuare le alternative adatte ad affrontare al meglio questo spezzone finale di stagione rossonera.
DIFESA
Il reparto difensivo è quello che nel corso dell’anno ha fatto più parlare di sè in negativo. E’ sotto gli occhi di tutti che una grande squadra dovrebbe vantare nomi più altisonanti nel reparto arretrato: tuttavia dopo una prima fase nella quale anche a causa di una rotazione troppo accentuata dei giocatori il reparto difensivo non offriva alcuna sicurezza, con il passare del tempo si è raggiunto un assetto stabile con De Sciglio, Zapata, Mexes e Constant.
I più in forma: Abate e Constant nelle ultime uscite hanno dimostrato di vivere un buon momento, dopo alcune partite trascorse in panchina. Purtroppo nell’ultima partita Abate ha subito un colpo alla caviglia che potrebbe tenerlo fermo ai box per qualche giorno.
In debito d’ossigeno: Dopo una fase in crescendo, le prestazioni di Zapata stanno tornando ad essere meno affidabili di qualche mese fa. Anche De Sciglio non sembra più il terzino affidabile di inizio stagione, ma in questo caso bisogna anche tenere conto della giovane età del giocatore rossonero.
Le soluzioni: A dire la verità, il mercato rossonero di Gennaio aveva fornito ad Allegri due alternative per questo settore del campo: Zaccardo e Salamon, ovvero un jolly difensivo esperto ed un giovane di belle speranze. Fino ad ora però Allegri ha ignorato i due, concedendo loro un minutaggio bassissimo. Potrebbero però venire utili in questa parte finale di stagione.
CENTROCAMPO
Anche in mediana il Milan ha faticato a trovare il proprio assetto, complice l’infortunio a De Jong. Negli ultimi mesi però, grazie alla grandissima crescita di Montolivo, Allegri ha potuto schierare un centrocampo vecchio stile, dove il costruttore di gioco è al centro e viene scortato da due giocatori bravi nell’interdizione.
I più in forma: Proprio il centrocampista di Caravaggio ha saputo inserirsi perfettamente nel centrocampo rossonero e a poco a poco ne è diventato il leader indiscusso. La stagione giocata fino ad ora è decisamente positiva e Montolivo non sembra soffrire di cali di condizione.
In debito d’ossigeno: Kevin-prince Boateng quest’anno non ha fornito un contributo all’altezza delle due stagioni precedenti. Per sua stessa ammissione non è quasi mai riuscito a trovare la migliore condizione e in molte occasioni il Milan ha sofferto la mancanza di un giocatore in grado di abbinare un grande temperamento a discrete doti tecniche. Anche la condizione di Muntari dopo il grave infortunio estivo non è mai arrivata al massimo, creando un ulteriore problema per l’allenatore che si aspettava di poter contare sul Ghanese da Gennaio in poi.
Le soluzioni: Sembra un po’ in contrasto con quanto appena detto, ma a mio avviso il Milan non può fare a meno di Boateng a centrocampo, visto l’attuale stato del reparto. Flamini è molto irruento [e a Torino sarà squalificato ndr], mentre Ambrosini non riesce a giocare più di due partite consecutive ad alto livello. Allegri ha bisogno di lui o di Muntari per questo rush finale.
ATTACCO
Il reparto che ha dato meno grattacapi in questa stagione è sicuramente quello avanzato. Trascinati da uno strepitoso El Sharaawy dopo i primi mesi orribili fino a qualche mese fa, presi per mano da Balotelli successivamente. Ora però l’attacco potrebbe creare qualche pensiero in più all’allenatore toscano, complice una gestione poco lungimirante del reparto.
I più in forma: Mario Balotelli aveva dimostrato di essere in grado di prendersi il Milan sulle spalle, ma ha rimediato una squalifica che lo terrà fuori proprio nel momento fondamentale della stagione.
In debito d’ossigeno: E qui veniamo alle note dolenti; tutti gli attaccanti a disposizione di Allegri per un motivo o per l’altro non stanno vivendo il loro miglior momento. El Sharaawy, escluso con il Napoli, è stato spremuto fino a qualche mese fa ed ora è logico che si ritrovi un po’ con il fiato corto. Niang aveva intrapreso un processo di crescita incredibile da Gennaio in poi al quale mancava solo un po’ di concretezza sottoporta, ma da un certo punto in avanti l’allenatore ha reso chiaro di voler puntare su Boateng per quel ruolo, mossa che ha tolto corsa e profondità alla manovra rossonera e convinzione e condizione al ragazzo. Non è un caso infatti che lo spezzone contro il Napoli sia coinciso con la prestazione più negativa di Niang in maglia rossonera. Stesso discorso per Pazzini che nel momento migliore si è visto scavalcato da Balotelli e messo ai margini, complice anche una serie di piccoli fastidi. Robinho e Bojan inoltre hanno giocato molto poco negli ultimi mesi e lamentano un ritardo di condizione importante dal resto della rosa.
L’OPINIONE: Tirando le somme, sembra che l’unico reparto dove Allegri possa attingere a nuove risorse, se lo riterrà opportuno, è la difesa. A centrocampo e in attacco, complice una gestione poco lungimirante della rosa, il Milan deve affidarsi a giocatori che per un motivo o per l’altro si ritrovano con le pile scariche. Allegri quindi dovrà svolgere un attento lavoro sia fisico che mentale per affrontare al meglio le prossime partite, dal momento che Napoli e Fiorentina sembrano avere già affrontato e superato il loro momento di calo. Il rischio è quello di buttare all’aria la straordinaria rimonta compiuta fino a questo momento.
[Alessandro Alampi –
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