Non è di certo un segreto il fatto che in queste ore l’attenzione della dirigenza, e di Adriano Galliani in primis, sia totalmente rivolta alla questione-allenatore: per questo, dopo i rinnovi di Abbiati e Bonera, i rossoneri non si sono ancora mossi con decisione sul mercato. Strategia logica, perchè capire chi guiderà il Milan l’anno prossimo non è di certo una questione di poco conto in chiave-mercato: ogni allenatore ha un approccio differente con il lavoro quotidiano, gestisce il gruppo e schiera la squadra secondo le proprie personali convinzioni tecnico-tattiche e non è affato detto che, se anche la squadra dovesse adottare lo stesso modulo, l’interpretazione e i movimenti siano esattamente gli stessi.
Per questo i giocatori adatti a sviluppare l’idea di 4-3-3 di Allegri potrebbero non essere adatti a sviluppare il 4-3-3 di Seedorf, ipotizzando che sia lui l’alternativa più accreditata ad Allegri. Nonostante questo, osservando le statistiche dell’anno scorso si possono già individuare i deficit patiti dal Milan nella stagione precedente, e provare ad ipotizzare quale fisionomia debba assumere il Mercato rossonero a prescindere da chi sarà il prossimo allenatore. E’ infatti logico che il Milan, squadra che ha iniziato ad aprire un nuovo ciclo l’anno scorso, palesi ancora diverse carenze che bisognerà risolvere: per alcune di esse basterà intervenire sul mercato acquisendo gli uomini giusti, mentre per altre sarà necessario rivedere la strategia della squadra. Vediamo dunque insieme quali sono gli aspetti sui quali, a nostro avviso, il Milan deve trovare dei correttivi.
PALLE ALTE IN FASE DIFENSIVA
Anche agli occhi dell’osservatore meno attento questo è un dato che balza subito all’occhio: il Milan ha preso troppi gol di testa nella scorsa stagione. La carenza, a nostro avviso, è dovuta a tre fattori:
1) La mancanza di affiatamento di un reparto che si è trovato di colpo a dover trovare un nuovo equilibrio (e oltretutto, bisogna ricordare come per molti mesi Massimiliano Allegri abbia faticato ad individuare un quartetto-base a cui affidarsi in pianta stabile)
2) Un sistema difensivo sui calci da fermo misto uomo-zona che è in adozione da diversi anni ma che ha sempre suscitato qualche discontinuità di rendimento
3) La perdita di due uomini come Nesta e Thiago Silva i quali, prima ancora che per le loro qualità in campo, si stanno facendo rimpiangere per le loro qualità di leader. Troppe volte la retroguardia rossonera quest’anno ha dato l’impressione di non avere un calciatore in grado di prenderla per mano, dettare i movimenti, portare disciplina nelle file arretrate. Questa mancanza rischia di essere ancora più importante delle qualità calcistiche in un reparto come la difesa che prima di tutto ha bisogno di ordine per funzionare.
Come risolvere il problema: Posto che i problemi di natura tattica andranno risolti ripensando al sistema delle marcature sui calci da fermo, i problemi al punto 1 e 3 potrebbero invece essere risolti con un acquisto di spessore. A fianco di giovani come Salamon e Vergara, che potrebbero garantire centimetri sulle palle alte ma ovviamente non potranno essere con facilità delle guide fin dalle loro prime apparizioni, e Zapata, che in questa stagione ha dimostrato di essere una spalla ideale ma anche di non essere in grado di recitare il ruolo del leader della difesa, va individuato un calciatore che abbini alla giovane età una buona dose di esperienza e ottime doti di leadership. Angelo Ogbonna potrebbe essere il nome ideale: va da sè che però in questo momento l’acquisto di un centrale dovrebbe essere legato al futuro di Mexes. Se la società deciderà di proseguire con il francese, dato il concomitante rinnovo di Bonera, difficilmente arriverà un altro difensore a Milanello.
QUALITÁ A CENTROCAMPO
Non è un mistero che il Milan di due anni fa, quello che perse lo scudetto contro la Juve di Antonio Conte, palesava un notevole limite di qualità proprio a centrocampo. Dopo la partenza di Pirlo infatti i rossoneri avevano provato a soddisfare la volontà di Allegri, che ha sempre preferito centrocampisti poco fantasiosi ma molto di sostanza. L’estate scorsa il problema si è acuito con l’arrivo di Riccardo Montolivo, ma è palese che il solo Montolivo non basta. Nell’ultimo mese, complice l’infortunio al centrocampista italiano, il Milan ha mostrato notevoli difficoltà nello sviluppo della manovra: cosa succederebbe nel caso in cui il regista dovesse accusare uno stop prolungato? E in ogni caso, dal momento che il Milan continua ad essere una delle prime squadre italiane per possesso palla, è necessario affiancare a Montolivo un calciatore in grado di dialogare con quest’ultimo, per aumentare l’imprevedibilità e l’efficacia del possesso palla rossonero.
Come risolvere il problema: Si pone come necesario un acquisto sulla falsariga di Montolivo: un centrocampista in grado di abbinare una buona intensità ad ottime doti nel palleggio. L’impressione però è che, se dovesse essere riconfermato Allegri, si continuerà su questa strada: il Milan ha infatti bloccato Poli, che al momento sembra poter essere un’ottima alternativa all’attuale regista, ma le convinzioni tattiche dell’allenatore toscano ci spingono ad ipotizzare che difficilmente esso rinuncerà a due giocatori di sostanza in mezzo al campo.
MANOVRA TROPPO SCOLASTICA
Il passaggio al 4-3-3 ha senza dubbio segnato una svolta importante nella stagione rossonera: la pericolosità complessiva della squadra è notevolmente aumentata, come dimostrano le percentuali sui gol segnati, migliorate sensibilmente con il passaggio al nuovo modulo. Dopo il mercato di Gennaio però, con l’arrivo di Balotelli, la qualità del gioco rossonero è tornata a peggiorare: tutti gli schemi ruotavano intorno al nuovo acquisto come quando c’era Ibrahimovic. Balotelli è una risorsa che deve essere integrata in un meccanismo di squadra, deve risultare un utile ingranaggio che migliora la qualità complessiva, ma non può essere l’unica fonte di gioco e gol per il Milan: il rischio che la manovra diventi troppo prevedibile come lo fu negli ultimi tempi con lo svedese è alto.
Come risolvere il problema: Da una parte, è necessario variare un po’ gli schemi offensivi e concedere maggiore libertà agli esterni, ed El Sharaawy deve imparare a non ripetere sempre gli stessi movimenti, dall’altra si potrebbe intervenire nel settore destro dell’attacco. Anche qui le soluzioni sono due: o si va sul mercato acquisendo un nuovo esterno di destra, dal momento che pare chiaro che Boateng è stato adattato a quel ruolo ma non riesce ad esprimeri al meglio in quel settore di campo (ed è la strada che si intraprenderebbe con Allegri in panchina, il quale ha già fatto il nome di Cerci in Via Turati ndr), oppure si prova a valorizzare un giovane che sembra avere tutto per sfondare: M’Baye Niang, che è stato inspiegabilmente accantonato da Allegri dopo il gol fallito contro il Barcellona. Va da sè che se partissero Bojan e Robinho un nuovo arrivo potrebbe essere in ogni caso necessario, ma non dimentichiamoci che il Milan ha già preso Saponara per la prossima stagione: valorizzando i propri giovani il diavolo potrebbe risparmiare in questo settore per investire altrove i propri fondi.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]