Milan-Zenit: la chiave tattica, la presentazione dell’incontro

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L’ultimo turno della fase a gironi per il Milan vedrà protagonista al Giuseppe Meazza lo Zenit di san Pietroburgo, in una sfida totalmente ininfluente per i rossoneri dal punto di vista della classifica: la squadra di Massimiliano Allegri infatti è matematicamente seconda nel girone, senza alcuna speranza di poter ottenere il primo posto; comunque finisca i rossoneri si piazzeranno dunque al secondo posto, piazzamento che gli consente di proseguire il loro cammino in Champions. Diversa è invece la situazione dei russi, allenati da Luciano Spalletti: lo Zenit infatti, partito con i favori del pronostico per questo girone europeo, ha invece deluso le aspettative e domani sera dovrà vincere per provare ad alimentare le residue speranze di qualificarsi per l’Europa League, e rendere così meno amara la già maturata esclusione dalla massima competizione europea.

I rossoneri, senza quindi la pressione di dover fare risultato ad ogni costo, troveranno di fronte a loro un avversario che di contro disputerà una partita vera: l’occasione si presenta quindi perfetta per dare minuti ai giocatori che hanno bisogno di giocare, vuoi perchè fino a questo momento hanno trovato meno spazio, vuoi perchè la loro giovane età richiede un minutaggio importante per acquisire esperienza e calarsi nell’atmosfera del calcio che conta.

Per queste ragioni la probabile formazione della vigilia delude parecchio le nostre attese: sembra infatti che Massimiliano Allegri sia intenzionato a giocare con il 4-2-3-1, con Mesbah esterno sinistro di difesa e Pazzini come centravanti. Prima di tutto, non capiamo perchè cambiare modulo: l’occasione infatti poteva essere propizia per provare determinati giocatori nello schema-base stagionale, il 4-3-3, in modo da trovarli maggiormente pronti qualora dovessero sostituire uno dei titolari della rosa. Oltretutto, non capiamo nemmeno le scelte di Mesbah e Pazzini titolari: Il difensore Algerino ha già dimostrato l’anno scorso di non essere all’altezza della situazione e la società ha già fatto capire di non puntare più sul giocatore, avendolo già messo sul mercato in estate [l’operazione poi non si concretizzò, ma tutti gli addetti del settore sono convinti in una partenza a Gennaio, destinazione Torino o Palermo ndr]. Anche l’Italiano ha già dimostrato di non essere il centravanti adatto per questa squadra.

LA CHIAVE TATTICA: Partita senza nulla da dire per il Milan, che però non la dovrebbe pensare come un semplice passaggio obbligato. Viceversa, sfruttando il fatto che per lo Zenit sarà partita vera, si può cogliere l’occasione per tastare il polso alle seconde linee della rosa e per dare minuti a qualche giovane che ha bisogno di giocare per crescere.

DA SCHIERARE: Mi piacerebbe vedere Gabriel tra i pali, giovanissimo di cui si parla molto bene ma che fino a questo momento non ha collezionato nemmeno un minuto in partite ufficiali con la maglia del Milan.

DA EVITARE: Giocatori di cui si sa già tutto, come Mesbah e Pazzini. Un Milan che guarda al futuro e dichiara apertamente di puntare sui giovani non deve sprecare queste partite facendo giocare calciatori già avanti con gli anni, sopratutto se nei loro ruoli potrebbe provare giovani interessanti come quelli sopracitati.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]