IL PROTAGONISTA – Arjen Robben. Non entra nel tabellino dei marcatori, ma si conferma in una condizione fisica e mentale strepitosa scattando e lasciando sul posto avversari a ripetizione fino al novantesimo. Si procura il rigore ad inizio gara e ne meriterebbe un altro nella ripresa. Solo il mancato approdo in finale gli impedirà di vincere il pallone d’oro del Mondiale.
LA MOSSA VINCENTE – Non è stato difficile per un genio come Van Gaal imitare in minima parte quanto fatto dalla Germania. L’Olanda aspetta quanto basta, conoscendo i limiti nel fare gioco del Brasile che alza molto anche i terzini, esponendosi sistematicamente alla ripartenza a campo aperto. A difesa schierata non cambia molto il copione ed il risultato poteva essere anche più rotondo.
POTEVA FAR MEGLIO – Il Brasile, ovviamente. Nulla di nuovo rispetto a quanto visto in semifinale: manca equilibrio ed i rischi maggiori arrivano quando la selezione di Scolari imposta l’azione chiamando in avanti anche i terzini e restando sempre scoperta. Il paradosso è che non riesce neanche a creare qualcosa d’importante in attacco. Menzione speciale anche per l’arbitro algerino Djamel Haimoudi che non ne azzecca praticamente una.
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[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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