“Dopo due anni da selezionatore della Costa d’Avorio – ha detto il Ct dopo l’ufficializzazione della lista – ho avuto dei momenti difficili, come il mio arrivo, le critiche, la pressione dei risultati. Ma oggi è il giorno più difficile in assoluto. Il mio lavoro mi impone di prendere delle responsabilità e delle decisioni, per cui oggi ho comunicato a cinque ragazzi, che sono stati meravigliosi nel periodo dello stage, che non parteciperanno alla Coppa del Mondo in Brasile“.
Questi i 23 convocati da Lamouchi:
Portieri: Barry (Lokeren), Gbohouo Sylvain (Sewe San Pedro), Sayouba Mande’ (Stabaek)
Difensori: Kolo Toure’ (Liverpool), Bamba Souleyman (Trabzonspor), Jean Daniel Akpa Akpro (Tolosa), Arthur Boka (Stoccarda), Serge Aurier (TFC), Didier Zokora (Trabzonspor), Ousman Vieira (Rizespor), Constant Djakpa (Eintracht Francoforte)
Centrocampisti: Cheick Tiote’ (Newcastle), Yaya Toure’ (Manchester City), Max-Alain Gradel (Saint Etienne), Ismael Diomande’ (Saint Etienne), Didier Ya Konan (Hannover), Serge Die’ (Basilea)
C’è dunque grande attesa nel paese africano per capire cosa ci si potrà aspettare da questa Nazionale ai prossimi Mondiali, anche perché la sensazione, comune tra tifosi e addetti ai lavori, è che la kermesse iridata possa rappresentare davvero l’ultima chiamata per un gruppo che ha iniziato il proprio ciclo ormai otto anni fa, con la prima storica qualificazione a una fase finale di un campionato del mondo. Il ct Lamouchi non ha inventato formule magiche o stravolto l’ossatura della squadra, semplicemente si è affidato alla vecchia guardia (escluso Romaric, neanche pre-convocato) per staccare il pass per il Brasile, quindi ha schierato la propria formazione affidando il vestito più consono a ciascuno degli undici giocatori in campo.
Dopo un pre-raduno in patria, dove Kolo Toure’ si è preso la malaria (cosa che fortunatamente non gli ha impedito di rientrare nei 23), gli ‘Elefanti’ si sono trasferiti negli Stati Uniti, dove, in quel di St. Louis, hanno fallito la prima amichevole contro la Bosnia (doppietta di Dzeko e gol inutile sulla sirena di Drogba). Decisamente meglio è andato invece il test disputato ieri a El Salvador, vinto 2-1 sui padroni di casa: ad aprire le marcature, dopo soli 8 minuti, il romanista Gervinho, mentre in chiusura di prima frazione Drogba ha messo a segno il gol del raddoppio. Solo per le statistiche, invece, il gol di Alvarez, che ha accorciato le distanze ad un quarto d’ora dal termine su calcio di rigore. Di questi tempi, però, più che i risultati conta la forma fisica e, sotto questo aspetto, la selezione ivoriana pare avere muscoli e polmoni a sufficienza per mettere in difficoltà i propri avversari. Tutto dipenderà da come ‘girerà’ alle varie stelle, da Drogba ( già a segno nel 2006 e nel 2010) a Kalou, passando per Gervinho e il ‘factotum dalla cintola in su’ Yaya Toure’.
Dal 1960, anno in cui si affilio’ alla Fifa, la Costa D’Avorio ha recitato un ruolo secondario nel panorama calcistico mondiale. Almeno fino al 1992, quando gli arancioni conquistarono il loro primo, e finora unico, trofeo internazionale, la Coppa d’Africa. Solo quattordici anni più tardi, però, riuscirono a qualificarsi per un Mondiale, presentandosi in Germania con Henry Michel in panchina e tanta curiosità sul loro conto in virtù degli exploit degli anni passati delle varie Camerun, Senegal e Nigeria. Inseriti in un girone di ferro con Argentina e Olanda, uscirono al primo turno riuscendo a battere solo la Serbia. Quattro anni dopo, ci provò Sven Goran Eriksson a guidare la selezione agli ottavi, ma un ‘biscotto’ tra il Brasile e il Portogallo nell’ultima gara fece svanire il sogno.
Inseriti nel gruppo C della seconda fase di qualificazione a Brasile ’14, come ovvio zona africana, gli ivoriani non hanno steccato, battendo sia la Tanzania che il Gambia e impattando per due volte contro il Marocco. I 14 punti conquistati hanno dunque consentito loro di andare avanti alla terza fase, in cui hanno dovuto affrontare gli spareggi contro il Senegal: 3-1 ad Abidjan, con reti di Drogba e Kalou (più un autorete) e 1-1 al ritorno sul neutro di Casablanca (ancora a segno Kalou). Miglior marcatore del percorso di qualificazione, in cui gli arancioni hanno disputato otto gare segnando 19 goal e subendone 7, due giocatori a pari merito: il già citato Kalou, ex Chelsea ora al Lille, e il campione del Manchester City Yaya Toure’, entrambi autori di 4 centri.
Francese ma di passaporto tunisino per via delle sue origini, il ct Sabri Lamouchi è una vecchia conoscenza del calcio italiano: nel 2000 approdò infatti al Parma, dopo le buone esperienze con Auxerre e Monaco. Centrocampista in grado di fare entrambe le fasi ma con spiccate attitudini all’impostazione del gioco, vesti’ anche le maglie di Inter e Genoa – e della Nazionale francese in 12 occasioni – prima di tornare in patria, al Marsiglia, per poi terminare la propria carriera sul Golfo arabico. L’incarico di commissario tecnico della Costa d’Avorio, il primo da allenatore per lui, gli è stato conferito il 12 maggio 2012 ed il suo esordio è coinciso con la sfortunata esperienza nella Coppa d’Africa 2013, eliminato ai quarti dalla Nigeria. Il suo modulo di gioco è un 4-2-3-1 molto pragmatico: sul fronte offensivo, punta sulla velocità di Gervinho e Kalou sugli esterni, sulle rifiniture di Yaya Toure’ e sulla propensione al gol di Drogba. In mezzo al campo, affida compiti di copertura a Diomande’ e Tiote’, mentre in difesa opta per l’esperienza di Zokora e Kolo Toure’. Il suo nome, inoltre, è circolato molto in questi giorni sugli organi di stampa, perché si è sbilanciato consigliando a Drogba, svincolato e in cerca di squadra, di accasarsi alla Juventus.
Dopo due sorteggi tutt’altro che benevoli, quest’anno il popolo ivoriano ha potuto tirare un sospiro di sollievo quando ha conosciuto le avversarie nel gruppo C: nessuna grande big, ma squadre alla portata nel contesto di un girone equilibrato e scevro da ogni pronostico scontato. L’esordio con il Giappone potrebbe essere già decisivo, ma anche contro la Colombia, cinque giorni dopo, ci sarà da soffrire per tenere vive le speranze di passare il turno. Si chiuderà con la Grecia, in una partita che alla vigilia appare davvero indecifrabile, vista anche la rocciosita’ difensiva degli ellenici. In definitiva, però, ci si può sbilanciare asserendo che questa squadra ha nelle corde l’approdo agli ottavi di finale, dove ad attenderla potrebbe esserci proprio l’Italia.
[Fabio Villani – Fonte: www.goalnews24.eu]
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