SALVADOR – Non sarà la rivincita per la finale persa quattro anni fa, ma senza dubbi una gara da ricordare. Il Mondiale dell’Olanda parte col botto e con cinque gol a una Spagna semplicemente irriconoscibile, umiliata nel punteggio e nel gioco. Passate in vantaggio grazie al rigore trasformato da Xabi Alonso, le furie rosse sono letteralmente sparite dal campo dopo il pareggio inaspettato di van Persie e nella ripresa hanno lasciato campo a un’Olanda che ha vinto e convinto.
IL PROTAGONISTA – Come un toro quando vede un manto rosso Arjen Robben si scatena quando ha spazi a disposizione. Il secondo gol – aggancio al volo, dribbling nello stretto e rasoterra preciso – è spettacolare quanto difficile. Spacca in due la retroguardia spagnola con le sue accelerazioni, dialoga con van Persie e Sneijder con una facilità disarmante. Scatto modello Usain Bolt sulla rete del 1-5.
LA MOSSA VINCENTE – Van Gaal-Del Bosque 5-1. Il manager di Amsterdam incarta la Spagna col suo modulo, un 5-3-2 che permette all’Olanda di avere più sicurezze in fase difensiva. In avanti, poi, massima libertà a Robben, Sneijder e van Persie che non hanno dato punti di riferimento alla difesa spagnola. Le furie rosse hanno incassato più gol in questi 90 minuti che in tutto il Mondiale di quattro anni fa.
POTEVA FARE MEGLIO LA DIFESA DELLA SPAGNA. Da punto di forza a nota dolente. Sergio Ramos e Piqué hanno mostrato scarsa coordinazione e reattività, risultando in balia degli orange quando era la squadra di van Gaal a ripartire velocemente. Pesano, però, anche gli errori individuali: tanti e clamorosi in tutti e cinque i gol incassati.
[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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