COURCHEVEL – Arriva nell’ultima occasione possibile la medaglia per l’Italia maschile dello sci alpino nei Mondiali di Courchevel/Meribel. Il merito è di Alex Vinatzer, ventitreenne finanziere di Selva Val Gardena, capace di cancellare la delusione per il quarto posto nella gara iridata di due anni fa disputata a Cortina e salire su quel podio di specialità che mancava alla squadra azzurra da Garmisch nel 2011, quando Manfred Moelgg fu terzo.
Sesto dopo la prima manche, Vinatzer ha mostrato grande intelligenza tattica nella seconda, durante la quale ha saputo costruirsi con merito un piazzamento che potrebbe dargli la svolta definitiva della carriera, dopo i due podi in Coppa del mondo sinora conseguiti con i terzi posti di Zagabria con gennaio 2020 e Madonna di Campiglio nel dicembre dello stesso anno. In una gara spettacolare che vedeva al termine della prima manche ben diciannove atleti racchiusi in 1″, è stato Henrik Kristoffersen a completare una rimonta eccezionale, che lo portato dal sedicesimo posto fino all’oro, con un guadagno di quindici posizioni e un tempo totale di 1’39″50 che nessun avversario è stato in grado di abbassare.
Il ventinovenne norvegese aveva sinora collezionato un oro irdato in gigante a Are nel 2019 e un bronzo fra i pali stretti a Cortina nel 2021, stavolta ha scatenato i cavalli del suo motore nel momento giusto. L’unico a rimanergli vicino è stato la sorpresa stagionale AJ Ginnis, statunitense di origine ma greco di passaporto da parte di madre che, partito con il pettorale numero 24, ha spiccato il secondo tempo al mattino, ben difeso al pomeriggio, dove ha accusato appena 20 centesimi dal vincitore, mentre Vinatzer ha incassato 38 centesimi.
Molto bene si è comportato nella squadra diretta da Simone Del Dio anche Tobias Kastlunger, quindicesimo con un recupero di 12 posizioni nella seconda parte, in cui ha realizzato il terzo tempo parziale. Fuori invece dai quindici Stefano Gross (diciottesimo) e Tommaso Sala, ventitreesimo al traguardo con una perdita di quattordici posizioni. La rassegna iridata finisce con la vittoria della Svizzera nel medagliere (sette medaglie con tre ori, tre argenti e un bronzo), seguita da Norvegia (2/3/4), Stati Uniti (2/2/0) e Italia, quarta con due ori, un argento e un bronzo.
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