Mondiali sci, nella discesa femminile oro alla svizzera Flury. Out Goggia

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Goggia – FISI

L’elvetica, alla prima vittoria iridata, ha preceduto l’austriaca Ortlieb e la connazionale Suter. Sofia Goggia inforca

MERIBEL – Jasmine Flury si è regalata la prima medaglia iridata in carriera nella discesa femminile di Méribel, in Francia. La quasi trentenne elvetica, prima col tempo di 1’28”03, ha compiuto un’impresa, considerando che in Coppa del mondo aveva vinto solo nel supergigante di Sankt Moritz nel 2017, oltre ad aver collezionato un podio in discesa a Garmisch nel 2021. Flury è stata impeccabile sulla “Roc de Fer”, e ha agguantato la prima medaglia d’oro per la Svizzera ai Mondiali 2023.

L’austriaca Nina Ortlieb è stata beffata per solamente 4 centesimi, mettendosi alle spalle Corinne Suter, a 12 centesimi da quel che sarebbe stato un clamoroso oro-bis, con le rossocrociate che hanno comunque conquistato due medaglie. A seguire due austriache con Cornelia Huetter quarta a 37 centesimi da Flury, ex-aequo con Mirjam Puchner che ha perso le chances da medaglia nel tratto di scorrimento. Sesta la slovena Ilka Stuhec, a 42 centesimi dalla vincitrice, settima l’altra austriaca Stephanie Venier a 0”57, seguita dalla tedesca Kira Weidle a 0”61 e dalla ticinese Lara Gut-Behrami a 71 centesimi, con la norvegese Ragnhild Mowinckel che ha chiuso la top ten a 84 centesimi dalla vetta.

La migliore delle azzurre è stata Elena Curtoni 13esima a 1”05: la valtellinese non è riuscita a esprimersi al meglio nell’unico tratto tecnico della Roc de Fer, in una pista poco adatta alle sue qualità. Laura Pirovano segue in quattordicesima posizione ad un centesimo da Curtoni, mentre Nicol Delago ha commesso un piccolo errore nel tratto finale, fino a terminare diciottesima, con un ritardo di 1”41. Sofia Goggia, invece, ha inforcato il palo della terz’ultima curva, quando si trovava a 6 centesimi da Flury.

Le parole delle azzurre al traguardo

Sofia Goggia:Più che delusione, provo dispiacere perché ho dato quello che potevo, ma in quel momento mi ha preso dentro lo sci e mi sono ritrovata nella porta. E’ stata talmente veloce la dinamica che non ero neppure sicura di aver inforcato, infatti ho finito la mia gara. In tutte le prove non ho mai dominato, ma oggi era una giornata particolare, dove potevi fare la differenza solo in due/tre punti e quindi alla portata di tante atlete, un po’ come a Lake Louise. E’ chiaro che non arrivavo a questi Mondiali nella miglior condizione, seppur da favorita, ma non ho nulla da recriminare anche se è un peccato non prendere una medaglia che ci poteva stare. L’uscita non scalfisce il mio valore, presto mi focalizzerò sui prossimi appuntamenti di coppa a partire da Crans-Montana. Dispiace, perché abbiamo una squadra competitiva e non siamo riuscite ad esprimerci al meglio. Quando hai la consapevolezza di aver dato tutto fino in fondo e di aver fatto le proprie cose bene, rimane solo il dispiacere di non aver raggiunto un obiettivo che tutti volevamo. Non mi aspettavo una spigolata del genere e di inforcare in discesa: sono rimasta abbastanza basita. In questa pista andava trovato il connubio perfetto tra far velocità e rallentare un po’. Non ho ancora ben capito la dinamica dell’inforcata, spiace perché non riuscirò più a prendere una medaglia in questi Mondiali, ma quello che non raggiungiamo non ci definisce. Si va avanti, focus sulle prossime gare”.

Elena Curtoni: “Ho dato tutta me stessa. Non è andata, a guardare la classifica probabilmente i numeri più bassi hanno avuto qualcosa in più nel tratto alto, visto che il cielo era un po’ velato, ma ormai ci possiamo fare poco. E’ stata una settimana difficile, tosta da gestire, ma abbiamo tenuto botta e credo che il gruppo sia stato unito e ha resistito mentalmente. Ora si va avanti, c’è la Coppa del Mondo e un grande abbraccio va da parte mia a Nadia e Sabrina, mi dispiace non essere con loro quest’oggi”.

Nicol Delago: “Avevo le cose chiare in testa, ma ho fatto troppi errori, soprattutto nella parte finale. Bisogna analizzare bene questa gara, anche se l’atteggiamento era giusto, forse pure troppo”.