Torre del Grifo (Mascalucia – CT) Sala conferenza della nuova sede sociale, ubicata all’interno del centro sportivo Torre del Grifo Village. Ha luogo la conferenza stampa di presentazone del nuovo tecnico rossazzurro, Vincenzo Montella, che la società etnea ha annunciato ieri aver sottoscritto un contratto biennale come guida della prima squadra:
Prende la parola il presidente Pulvirenti: “Stiamo guardando già al prossimo campionato. Mai come quest’anno siamo stati d’accordo col direttore, di questa scelta. Appena abbiamo percepito che il rapporto con SMN potesse interrompersi, il direttore ha subito pensato a Montella. Lo seguivamo da tempo, apprezzandolo per il coraggio e l’umiltà con le quali ha iniziato subito ad allenare i giovanissimi della Roma. Caso ha voluto che andasse ad allenare la prima squadra, non era nei suoi programmi, ma anche in quel caso ha dimostrato grande capacità. Questo prova che abbiamo fatto la scelta giusta, ed oggi gli dico benvenuto nella nostra famiglia.
Parla quindi il direttore Lo Monaco: “E’ il primo atto di una stagione che si prospetta ancora più difficile. Anno dopo anno mantenere la categoria si fa sempre più dura. Noi siamo attrezzati per stringere i denti e conquistare anche per quest’anno la categoria. Altro obiettivo è quello di riempire il Massimino, non con le parole ma coi fatti. Questa squadra rappresenta Catania, il centro sportivo sta facendo parlare di sé e della città in tutto il mondo, e chi viene non può che rimanere allibito davanti a quel che vede. Tutto ciò proietta la squadra e la società verso orizzonti insperati, ma questi possono essere mantenuti solo grazie a lavoro, sacrificio e concetti. Nell’ambito di questi concetti la scelta dell’allenatore non poteva essere diversa rispetto ad un allenatore che fosse giovane, voglioso di misurarsi, confrontarsi nella maniera dovuta, capace di crescere insieme al progetto. Per far bene ci sarà comunque bisogno dell’unione delle cinque componenti.
La parola passa quindi al neo-tecnico, Vincenzo Montella: “Ci tenevo a ringraziare il Presidente ed il direttore per l’opportunità che mi hanno dato, metterò tutta la mia passione, dedizione per questo sport e la voglia di fare il meglio per la società, città e tifosi. Cercherò di imparare quanto prima usi e costumi della società e della città. Anche questo conta. Se questa occasione mi è stata data, evidentemente è perché la società ha visto in me le doti confacenti a questa squadra.
“Parliamo del presente, non del passato. Voglio una squadra che si alleni col massimo dell’intensità, che provi a giocare sempre con un suo imprinting, a prescindere dall’avversario. Quando giocavo volevo sempre segnare, a prescindere dal risultato.
“Sono sotto gli occhi di tutti i fatti prodotti da questa società. Credo si possa fare davvero molto, continuare a crescere, consolidare questa realtà. Mi affiderò alle mie qualità, ma sono sicuro di avere alle spalle una società che opera con attenzione. Sapere quale sia la direzione stabilita dalla società è importante per un allenatore. Il Catania non promette quel che non può mantenere, questa è una grossissima garanzia.
Interrompe l’addì Lo Monaco: “Adesso siamo una società medio-piccola, prima eravamo piccoli. Il vento non si può incatenare. Non esiste un tecnico che faccia bene da noi e, davanti ad un’offerta importante, rifiuti. Quando scegliamo degli allenatori giovani sappiamo che va data loro possibilità di mettersi in mostra e camminare. Quel che conta e resta è il pubblico, la gente di Catania, gli interpreti mutano e muteranno. Dobbiamo credere nelle cose che facciamo ed abbiamo creato. Nessuna squadra in Italia ha fatto quel che il Catania ha fatto in questi 7 anni. Non basta esser fieri, dobbiamo difenderla coi denti davanti a tutto e tutti.
Nuova domanda per Vincenzo Montella: “Credo molto nel profilo anche personale del giocatore. Il modulo lo costruiremo sui giocatori più bravi. Metteremo i giocatori più forti nelle condizioni di esprimersi al meglio. Non c’è un modulo vincente. Questa squadra è stata costruita pensando ad un modulo di gioco che mi trova perfettamente d’accordo. Sappiamo però che anche in corsa il direttore sa dare con determinati acquisti degli orientamenti differenti, intanto partiamo da questo.
“Ho iniziato ad allenare coi ragazzini, facendo tutto quello che ritenevo fosse meglio per loro. Quando mi è stata affidata la prima squadra della Roma mi sono comportato come tale a prescindere che avessi smesso di giocare da poco, a prescindere che possa avere meno esperienza. Non è detto che un allenatore esperto possa rendere meglio di uno più esperto, conta l’adeguatezza alla squadra.
Nuovamente l’addì Pietro Lo Monaco: “Montella nei giovanissimi della Roma ha vinto 21 partite. Poi è andato alla Roma. So cosa vuol dire l’ambiente, i giocatori di una grande squadra, e non ha affrontato l’impegno con l’aria del neofita, ha fatto l’allenatore, è riuscito a legare la squadra in un momento gravissimo. Riuscire a far bene è stata una grande prova di maturità. Non potevamo fare una scelta diversa. Quando è venuto a giocare contro di noi, prima della partita, gli ho detto che in caso di mancata conferma l’avremmo chiamato.
“Passare da 17.000 a 9.000 abbonati è un dato che deve far riflettere tutti. E’ stato il disamore a far allontanare i nostri tifosi. b>Quest’anno abbasseremo ulteriormente gli abbonamenti, quindi ci aspetteremo il pienone. Con lo stadio pieno di gente il resto lo fa la nostra carica di gente del sud. Tutti quelli che vengono qua devono sapere che qua si brucia.
Nuovamente Montella: “Ci sono tanti giocatori bravi, alcuni che non hanno reso nell’ultimo anno secondo le loro potenzialità. Devo conoscerli da vicino. Credo nei giocatori bravi e meno bravi, che siano o meno giovani.
Parla nuovamente l’addì Lo Monaco: “Passare da 17.000 a 9.000 abbonati è un dato che deve far riflettere tutti. E’ stato il disamore a far allontanare i nostri tifosi. Quest’anno abbasseremo ulteriormente gli abbonamenti, quindi ci aspetteremo il pienone. Con lo stadio pieno di gente il resto lo fa la nostra carica di gente del sud. Tutti quelli che vengono qua devono sapere che qua si brucia.
Montella:“Ci sono tanti giocatori bravi, alcuni che non hanno reso nell’ultimo anno secondo le loro potenzialità. Devo conoscerli da vicino. Credo nei giocatori bravi e meno bravi, che siano o meno giovani. Ho scelto Catania perché credo nell’organizzazione della società e credo mi possa supportare nel mio futuro da allenatore. Qui di fanno le cose con raziocinio, in base alle proprie possibilità, nel calcio può sembrare semplice e comune ma non lo è. Se venisse venduto un giocatore di prima sono sicuro che il direttore ne prenderebbe uno altrettanto valido. Non ho fatto alcun nome al direttore, abbiamo parlato solo di caratteristiche.
Parla nuovamente l’addì Lo Monaco: “Non abbiamo reso secondo le aspettative l’anno scorso. Abbiamo tratto le dovute conclusioni ed in questo mercato agiremo di conseguenza. Per il ritiro l’unica cosa certa è che lo faremo tutto qui, nella prima settimana di Luglio. Purtroppo Atzori ha pagato le problematiche di piazza, nel caso Giampaolo confidavamo in un rendimento diverso, sono stati più i giocatori, con i risultati maturati in campo, a determinarne l’allontanamento da Catania. Con Montella vogliamo cominciare un lavoro importante, sullo stesso andazzo del passato, valorizzarlo anche a costo di perderlo.
Montella: “Non avevo grandi aspettative anche da allenatore della Roma, non smaniavo per continuare ad allenarla e non sono così sicuro che allenare la Roma sarebbe stata la soluzione ideale per me, com’è invece il Catania. Se avessi dovuto scegliere una squadra avrei scelto il Catania. Non dico per ruffianeria, è la verità, ci siamo proprio trovati. Ci sono tutte le condizioni per esprimere le mie potenzialità, per mostrare se sono all’altezza o meno. Non ho alibi e non mi nasconderò.
[Redazione Tutto Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
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