MASCALUCIA (CT) – Conosce Roma ed in particolar modo lo stadio Olimpico come le proprie tasche. Vincenzo Montella si prepara alla trasferta emozionalmente più significativa della sua personale stagione. Il ritorno a Roma, contro quella Roma che l’ha visto, apprezzato, valorizzato e scaricato sia come giocatore che come tecnico, ma anche contro quella Roma, la Roma dei tifosi, che l’ha acclamato come giocatore ed eletto, per acclamazione, nuovo tecnico per il dopo Ranieri, la stessa che non ha mai digerito l’avvicendamento con Luis Enrique, specie nel constatare i risultati ottenuti dall’aeroplanino sulla panchina del Catania. Di questo, e di altro, Vincenzo Montella parla in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei cronisti e dei tifosi che, mediante la rubrica “Fai la tua domanda a..” hanno modo di interagire col tecnico dei rossazzurri.
“Rovinato non è rovinato il campionato. Non abbiamo mai avuto la volontà di perdere. Nelle prossime due partite proveremo a riconquistare quel che ‘è scivolato, altrimenti resterà un campionato esaltante che però ci dice come sia stato per noi difficile mantenere le stesse motivazioni durante tutto il corso della stagione. Qualche infortunio importante lo patiscono tutte le squadre. Non abbiamo mai disposto di Biagianti e Llama, giocatori importanti. Ma non è giusto appellarsi a questo, succede a tutte le squadre.
Emozioni? Ad oggi non sento emozioni. Nessuna emozione. È uno stadio amico, colori che conosco e riconosco. Non potrà esser una partita come un’altra. Oggi il mio pensiero va all’allenamento a come preparare la partita. Sicuramente domani proverò emozioni diverse. Se ne dicono tante sul mio futuro. Sono semplicemente voci, penso. L’anno scorso non ero l’allenatore che sono adesso. Sono stato fortunato a lavorare nel Catania e con questi calciatori.
Lo Monaco è riconosciuto come autorità dall’ambiente. Negli anni il presidente ha dimostrato di saper scegliere le persone e fare calcio. Penso si possa avere continuità anche con profili di persone diversi. Non credo che il mio futuro possa esser legato a Lo Monaco, posto che a lui devo tanto ed è un referente importante come lo è stato per la mia crescita professionale.
La Roma ha ancora la possibilità di rimanere aggrappata all’Europa League. Quest’anno i tifosi della Roma sono stati molto più maturi che in passato. Ci si può aspettare anche che incitino la squadra fino alla fine. Hanno sempre mostrato grande maturità ed intelligenza sposando pienamente il progetto.
La Roma ha giocatori importanti che se sono in giornata possono risolvere la partita da un momento all’altro. Totti vorrà festeggiare le sue 500 partite nel modo migliore. Dovessi scegliere un momento memorabile per me, l’ingresso in campo nella gara che ha decretato lo scudetto. E’ un ricordo ancora nitido.
Barrientos? E’ altalenante – scherza – dipende da come si sveglia; spero si sia svegliato bene. E’ convocabile. Carrizo? Gli errori ci possono stare, soprattutto quello a Palermo. Talvolta bisogna anche esser fortunati quando si commettono gli errori. Con i portieri non siamo stati fortunati ma ha dimostrato di esser un portiere su cui poter contare. Almiron sta molto meglio, si è allenato giocando e non c’è miglior allenamento. È in condizione di poter giocare. Motta? Contro il Bologna tenerlo in panchina è stata una scelta tecnica, volevo un giocatore più difensivo. Bergessio? Questa squadra ne ha l’assoluto bisogno. Non possiamo farne a meno e non potremo neanche l’anno prossimo. Se avesse fatto 15/20 goal giocando così, altrove, da Catania non sarebbe neanche passato. Probabilmente avremmo anche bisogno di giocatori esterni che abbiano più loro senso del goal.
Il calendario sapevamo come sarebbe stato alla fine. Il valore della squadra lo si dimostra giocando anche parecchie partite in poco tempo. Non abbiamo avuto al massimo questa capacità, non all’altezza della nostra classifica che alla fine rispecchia i valori generali”.
In un solo anno ha ottenuto il record di punti, che ne pensa? (domanda suggerita da Mauro Vaccaro)
“Il record fa piacere, se ne è parlato tanto ma non è ciò su cui focalizzo l’attenzione. Devo pensare soprattutto se avessi potuto fare qualcosa in più.
Delio Rossi? Una situazione poco piacevole. A me non piace giudicare, vorrei capire perché una persona come lui, garbata, educata, arrivi a compiere un gesto simile, che resta ingiustificabile. Forse la ragione sta nelle troppe pressioni. Forse ci sono giocatori non formati per l’età che hanno; si dà troppa importanza al gioco e poca all’educazione ed al rispetto.
L’Italia ha dimostrato di riuscire a far bene quando c’è coesione, specie nel corso dei tornei prestigiosi. È anche in quel caso una questione di motivazioni.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]