Della Juve si può e si deve dire che si sta trasformando in una Sampdoria di maggior qualità, ma senza indossarne la maglia, che della squadra ligure resta la cosa più apprezzabile.
Del Milan si può e deve dire che Berlusconi, dopo aver molto dato e molto preso (la scalata politica è successiva alla scalata calcistica), non si sveglia più con il diavolo rossonero in testa, ma con un diavolo per capello e quando pensa al Milan, si mette a sognare e come noi ci vediamo in un’isola deserta in dolce compagnia, così lui, che tutto ha e tutto ha avuto, si vede sopra una panchina mentre ordina: all’attacco. Piovono gol, calano dalle tribune applausi, vengono intrecciate corone d’alloro: dissolvenza.
Della Fiorentina si può e si deve dire che, perso Prandelli e preso Sinisa, diventerà sempre più una squadra provinciale, tutta grinta e animosità.
Del Napoli si può e si deve dire che a De Laurentiis la cotta sembra passata e che gli pare di rivedere un film già visto e, insomma, se ne sta a pensare ad altro e qualche dubbio ci era già venuto in occasione dell’addio di Marino, regista del neorealismo più che cineasta da film natalizi.
Della Roma si può e si deve dire che Adriano e Simplicio sono buoni arrivi, ma non bastano a colmare il fossato che la divide dall’Inter. E il futuro qual è? La Sensi, governatrice più che regina, sarà convincente? Radunerà la piazza, trascinerà tecnici e giocatori?
Della Lazio si può e si deve dire che Lotito gioca in proprio e non si vede futuro e a Reja viene da piangere ogni volta che si mette a contare la truppa e arriva sino a quaranta.
Insomma, possiamo dire un sacco di cose, ma dell’Inter, del nuovo oculato Moratti, veramente non vogliamo dire niente? E’ Moratti la rivelazione dell’estate. Mette in vetrina i gioielli di famiglia e a ognuno attacca un cartellino con il prezzo. Passi per Maicon (passi?), che ha ormai anni trenta, ma Mario Balotelli che c’entra? Intanto è l’unico italiano dell’Inter, poi è anche il solo destinato ad avere un domani oltre che un presente. Il carattere è quello che è e lo vorremmo diverso, ma c’è in giro per il mondo uno come lui? Avete visto qualcuno che gli somigli ai mondiali? Balotelli ha il tiro di Cristiano Ronaldo e la sua corsa. Rispetto al portoghese pare pi_ duttile tatticamente e ancora da scoprire completamente. Veramente lo vedremo a Manchester, sapremo che s’intristisce tra i vicoli della città più noiosa del mondo?
Dicono che Moratti abbia scoperto, dopo tanti anni, come si fa il mercato: vendi uno e compri cinque. Gli è andata bene con Ibra, perchè mai dovrebbe andargli male adesso? Diamo due risposte: non si può rifare ogni anno la squadra; al posto di Mourinho c’è Benitez, ossia un tecnico nuovo cui bisogna fornire dei punti fermi ai quali possa appoggiarsi.
Possibile che anche Moratti, una volta arrivato in vetta, si sia stufato? Preferiamo un’altra versione del balletto nerazzurro: Moratti sta entrando in sintonia con Platini e ha deciso di spendere i soldi che entrano. Va bene, se è così. Guardate che cosa succede in Germania, dove non hanno stelle super pagate, ma stadi nuovi e stadi pieni e la cassaforte nella quale non entra nemmeno uno spicciolo.
[Roberto Renga – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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