Moratti ha deciso: Ranieri resta se si passa in Champions

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Massimo Moratti sembra deciso. A meno di un’eliminazione dalla Champions League, il prossimo 13 marzo contro il Marsiglia, sarà Claudio Ranieri l’allenatore che consegnerà agli annali la più brutta stagione interista degli ultimi anni. Qualora invece il patron nerazzurro decidesse di porre fine in anticipo al rapporto con Ranieri, le strade percorribili, come già detto in precedenza, sarebbero due. La prima porta al tecnico della Primavera nerazzurra, il preparatissimo Andrea Stramaccioni. La seconda all’accoppiata Figo-Baresi. Non sarà invece Andrè Villas-Boas, nell’immediato, il futuro tecnico interista.

Il suo mandato potrebbe scattare dal prossimo luglio, ma prima il portoghese deve trovare una via d’uscita adeguata dal contratto che ancora lo lega ancora al Chelsea, un contratto di 5 milioni di euro sino al 2015. Trovato quest’accordo, Massimo Moratti potrebbe affidare a lui le chiavi del progetto di rifondazione dell’Inter. Un progetto di natura, innanzitutto, tattica con un 4-3-3 tutto equilibrio, corsa e fantasia. Modulo e modo di concepire il calcio completamente diversi da quelli che negli anni passati hanno portato l’Inter al successo. Servirà perciò un centrocampo composto da gente con muscoli, fiato e soprattutto capacità di dettare i tempi di gioco. A Milano c’è già Fredy Guarin, pupillo di Andrè sin dai tempi del Porto. Un centrocampista moderno per certi versi, dotato di dinamismo, caparbietà, ottimo tiro e discreta capacità di inserimento. Accanto a lui verrà schierato un playmaker, un organizzatore di gioco, e un frangiflutti, come lo era Fernando durante l’esperienza del tecnico con i Dragoes, vecchio obiettivo nerazzurro della passata stagione.

L’attacco è tutto fantasia e sostanza. A Oporto la boa centrale era Radamel Falcao Garcia, bomber colombiano d’area di rigore pronto a sfruttare i palloni che Givanildo Vieira de Souza, in arte Hulk, metteva al centro dalla destra, o le giocate di James Rodrguez, 20enne talento colombiano, già da tempo sui taccuini di Branca e Ausilio. Spazio perciò ai giovani, al talento e alla fantasia. Queste saranno le nuove idee calcistiche con cui Villas-Boas sbarcherà a Milano, dettami di un calcio nuovo che per un motivo o per un altro a Londra non è riuscito a trapiantare, complice uno spogliatoio con molti chilometri alle spalle e poco incline al cambiamento.

Cambiamento: è questo il vocabolo che meglio spiega il progetto targato Villas-Boas, un progetto a lungo termine che Massimo Moratti ha intenzione di mettere in atto, con la fiducia più totale verso lo Special Two il quale, per rendere al meglio, ha bisogno delle condizioni migliori per portare avanti il suo lavoro. Bisognerà pertanto garantirgliele.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]