Le parole dell’ex presidente dell’Inter nel corso di un’intervista rilasciata poco fa i microfoni di Radio RAI
MILANO – Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio RAI. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “I tanti contagi in Lombardia sono simbolo anche della sfortuna. La zona di pericolo più grave è sempre stata Codogno, ma poi si è allargata e tutta la Regione è diventata zona rossa. I milanesi e i lombardi si sono comportati molto bene. Spero che questa situazione, che resterà per sempre nella mente di tutto, possa aiutare anche in futuro”. Poi, spazio al calcio: “Taglio degli stipendi? Quando ero all’Inter chiesi in un’occasione ai giocatori di spalmare lo stipendio e tutti accettarono questa possibilità. Penso che i giocatori si rendano conto della gravità della situazione e parlando con loro penso che si possa arrivare a una soluzione. Le cifre risparmiate servirebbero al club ma dovrebbero andare anche alle società minori”.
Moratti ha ipotizzato una Serie A a 22 squadre nella prossima stagione: “Ci pensavo stamattina, forse sarebbe la strada giusta ma il campionato diventerebbe lunghissimo. Non so quanto riusciremo a mettere insieme i pezzi. La decisione deve essere presa con calma, forse oggi è anche presto per parlare di questo. Le squadre di Serie B hanno fatto il loro lavoro in questa stagione e devono essere tenute di conto. Vedremo come e quando ripartiremo”.
L’ex patron nerazzurro, poi, ha anche parlato dei sogni proibiti dell’Inter: “Messi? Non penso che sia proibito, assolutamente. Non lo era neanche prima di questa disgrazia. Messi è fine contratto, servirebbe uno sforzo della società per portarlo a casa ma è fattibile. Le carte sono state sparigliate, adesso bisogna capire come si ripartirà. Vedremo delle cose abbastanza strane nei prossimi mesi”. Su Lautaro: “Un bravissimo ragazzo, ci tiene alla sua carriera e lo fa vedere ogni giorno. Vedremo però se magari non sarà utilizzato proprio per arrivare a portare a casa uno come Messi”.