Gasperini lo ha detto chiaramente oggi: sente ancora la fiducia del presidente. E la fiducia, a quanto pare, per il momento c’è. Pare che Moratti abbia incontrato l’allenatore per tranquillizzarlo dopo l’attacco mediatico, prevedibile, ma cui il tecnico non era abituato. Gasperini è provato, sicuramente gli ha dato fastidio sentir parlare di tattica dagli organi di stampa in questi giorni, lui che non ama parlare di numeri in modo schematico, e ha cercato in più occasioni di far capire le proprie problematiche: l’intera squadra si è riunita solo pochi giorni prima dell’avvio del campionato, molti (vedi Forlan e Zarate) devono ancora integrarsi nei suoi schemi, e poi soprattutto non è facile memorizzare moduli e movimenti se si cambia in continuazione. Ecco questo forse è un aspetto su cui il tecnico dovrebbe lavorare: individuare un assetto definitivo e farlo memorizzare ai suoi. Se si passa dalla difesa a tre a quattro nel giro di pochi giorni è chiaro che si fa faticare a imparare i nuovi movimenti.
Detto questo, comunque, la fiducia del presidente non è infinita, come l’esperienza ha dimostrato in passato, e già domani sera in caso di nuova figuraccia questo rapporto potrebbe scricchiolare. Intanto Gasp lavora, prova uomini e schemi, e sembra avere in mente ancora un piccolo cambio. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, il tecnico di Grugliasco potrebbe varare un nuovo assetto tattico: un 3-4-1-2. Ritorno alla difesa a tre quindi, ma con un centrocampo più coperto, con due mediani (Zanetti e Cambiasso). Una delle componenti che non hanno convinto Gasperini, infatti, è stata la scarsa copertura offerta finora dal centrocampo, e con questa soluzione risolverebbe due problemi in uno.
Innanzitutto maggiore copertura alla difesa, grazie ai due esterni di centrocampo che possono dare una mano alla difesa che in ripiegamento diventerebbe addirittura a cinque e al filtro centrale; miglior sfruttamento delle caratteristiche degli attaccanti (pochi esterni di ruolo e più attaccanti centrali) con la possibilità di schierare due punte e Sneijder nella sua posizione classica, quella da trequartista. Una nuova, piccola rivoluzione tattica dunque, che se da un lato richiede un ulteriore sforzo di adattamento ai suoi, dall’altro potrebbe restituire il tanto ambito equilibrio e magari dare quell’assetto base definitivo su cui lavorare per il futuro.
Azzardando una probabile formazione quindi, davanti a Julio Cesar giocheranno in difesa Lucio, Samuel e Ranocchia; a centrocampo centrali Cambiasso e Zanetti (Stankovic rientrerà forse tra una settimana), con Nagatomo e Obi larghi; Milito e Forlan di punta. Al campo l’ardua sentenza…
[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]