Morrone: “La Serie A riprenderà, problemi per la B, impossibile in C”

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Le due ipotesi estreme per concludere il campionato di Serie A

Le parole del presidente dell’Associazione direttori e collaboratori sportivi nel corso di un’intervista a Radio Centro Suono.

MILANO – Alfonso Morrone, presidente dell’Associazione direttori e collaboratori sportivi, ha rilasciato un’interessante intervista a Radio Centro Suono. Queste le sue parole: “La cosa principale, adesso, è sconfiggere il virus, poi penseremo a tutto il resto. Avevamo in ballo l’organizzazione di due galà del calcio, uno relativo al calcio femminile, ma sono appuntamenti rimandati. Però c’è molto altro. Per la prima volta siamo stati autorizzati a parlare ufficialmente a sostegno di categoria, e posso dire che in A e B ci sono problemi minori di quelli che hanno i giocatori in Serie C, ma anche in D: con il prossimo decreto Cura Italia c’è la possibilità, per loro ma anche per i direttori sportivi, di usufruire della cassa integrazione, ma io, in questi giorni, come presidente ADiCoSp, andrò a parlare con governo e leghe sportive per trovare anche ammortizzatori sociali di modo che si permetta alle società di calcio di ripartire in futuro”.

Morrone ha, poi, aggiunto: “Parlo quotidianamente con Gravina e con i presidenti delle Leghe, tutti vogliamo rispettare le morti che ci sono. Ma il calcio, come sappiamo, è la terza azienda per fatturato in Italia, produce 5 miliardi di indotto e contribuisce all’erario con 1 miliardo e 400milioni di euro. Proprio in virtù di questo, e anche stando a quanto è stato comunicato dai medici, la A credo potrà ripartire e organizzare diversamente le giornate, la B ha difficoltà mentre in C non ci sono ne strutture ne risorse economiche per fronteggiare tutto quello che comporta il virus. E il contesto idoneo è necessario. Ma perché la Seria A? La A ha da incassare ancora 225milioni, ma va anche detto che la Legge Melandri impone di distribuire le risorse percentuali anche alle serie minori: chiaro quindi che, di fronte alle condizioni idonee, la A riprenderà per evitare perdite e rimettere in moto il sistema calcio”.

Infine: “Qualora si ripartisse, e parlo anche di livello europeo, non sarebbe giusto proseguire un campionato senza la rosa che lo ha iniziato. Le deroghe per l’Italia si possono fare internamente, ma servono poi anche regolamentazioni a livello internazionale: va uniformato il mercato”.